18
luglio 2013 – La questione riguarda la fuga dei rom
dai campi nei quali erano stati portati (Salone, Castel Romano,La
Barbuta) per tornare nelle aree occupate fino allo scorso anno; nella
fattispecie per quello che ci riguarda Via della Martora, via Salviati,
in modo del tutto abusivo,va detto.
Questo ritorno ha creato e continua a creare non pochi problemi: agli
abitanti dei quartieri coinvolti, e agli stessi rom.
Da quando sono iniziati i nuovi insediamenti sono aumentati i roghi
che producono fumi tossici (vengono bruciati oggetti di ogni tipo,
recuperati chissà dove, o acquistati da “civili cittadini”,
che preferiscono smaltire così materiali che altrimenti sarebbero
stati costretti a pagare la regolare tariffa, per ricavarne metallo
o altro da rivendere; ma anche i rifiuti da loro generati e non ritirati
dall’ama).
I cittadini di Tor Sapienza e Colli Aniene giustamente preoccupati,
allarmati, esasperati stanno organizzando manifestazioni e iniziative
per arginare il fenomeno.
Mercoledì
10 luglio, alcuni rappresentanti del Coordinamento Associazioni Colli
Aniene presente con azioni finalizzate alla riqualificazione sociale
e culturale del territorio, unitamente al Gruppo di Strutture di volontariato
che opera nei Campi Nomadi per la evoluzione delle popolazioni Rom,
hanno incontrato il Presidente del Municipio Emiliano Sciascia, al
quale hanno manifestato la loro assoluta contrarietà agli insediamenti,
chiedendo come condizione per un proficuo futuro rapporto di collaborazione,
l’abbandono di quelle aree da parte dei “nomadi di ritorno”.
Il Presidente
è stato informato che il Coordinamento di Associazioni e le
suddette Strutture di volontariato, sono promotori del Progetto “Noi
ROMani”, inserito insieme al Progetto SàrSan, nella Rete transnazionale
che realizza l’Iniziativa Comunitaria URBACT Re-Block
per la rigenerazione del quartiere Tor sapienza/Morandi. Iniziativa
che avrà una particolare attenzione alle questioni Rom che
interessano i quartieri di Colli Aniene e Tor Sapienza (Campi di via
Salviati e “dintorni”).
I partecipanti
all’incontro hanno sottolineato che nell’immediato la questione non
potrà essere risolta dal solo Municipio ma dovrà vedere
il coinvolgimento diretto ed immediato del Sindaco Marino e dell’Assessore
competente, poiché la stessa convivenza civile nei quartieri
interessati è fortemente messa in discussione. E questo nella
consapevolezza che se la convivenza tra le diverse etnie all’interno
del Campo di Castel Romano è drammatica (bruciate decine di
abitazioni), la situazione dei campi di via Salviati non lo
è da meno.
Nell’incontro
sono state suggerite proposte che, probabilmente non risolveranno
definitivamente il problema, ma nell’immediato possono permettere
un maggior controllo e una migliore vivibilità, a LORO ed agli
ABITANTI DI COLLI ANIENE.
Per l’emergenza occorre creare le condizioni necessarie e sufficienti
per ripristinare la legalità impedendo che
si producano ancora fumi tossici quali quelli che si stanno subendo
da più di un mese e che stanno respirando anche i rom in misura
sicuramente maggiore.
È
stato sottolineato che è necessario abolire i mega
campi da 1000/1500 persone che permettono di nascondere tutto
: droga, merce rubata, persone ricercate ecc…, realizzando esclusivamente
mini insediamenti dove le associazioni umanitarie, ma anche imprenditoriali,
possano lavorare dando la possibilità a coloro che lo vogliono,
di affrancarsi dalla sopraffazione dei capi clan che li costringono
all’accattonaggio, alla delinquenza, all’illegalità.
In questa
prospettiva è stato sollecitato un nuovo Piano Nomadi che preveda
ACCORDI ESIGIBILI con le comunità rom, con penalità
per l’inadempiente. E’ una questione di civiltà.
Il nuovo
Piano dovrà essere progettato ed implementato promuovendo un
“Tavolo di Lavoro” permanente nel quale opereranno stabilmente realtà
rappresentanti dei cittadini, organizzati in associazioni e non, dei
Municipi e del Campidoglio stesso. Tali realtà saranno selezionate
per la loro rappresentatività, per le loro esperienze e le
competenze possedute.
A Tor Sapienza e Colli Aniene potranno essere sviluppate importanti
sinergie con il citato Progetto Re-Block di URBACT.
Sul piano
metodologico il “Tavolo” proporrà un Piano d’Azione tempificato
e corredato dalle risorse ritenute necessarie (umane, logistiche e
organizzative).
Lo stato d’avanzamento del Piano di d’Azione sarà costantemente
monitorato attraverso la elaborazione e la gestione di un crono programma
che sarà considerato impegnativo per tutte le parti partecipanti
il “Tavolo”.
Inoltre,
per mettere i territori interessati al riparo da future occupazioni
è stato proposto di lanciare una campagna per un progetto di
gestione delle aree interessate (via della Martora, Casale Boccaleone,
il cosiddetto bosco Alvi). Progetto nel quale il Campidoglio non potrà
non essere parte attiva, assunto che lasciare incancrenire problemi
di questa natura e complessità, si produce soltanto degrado
ed esasperazione. Che fine ha fatto il” PUNTO VERDE QUALITA’?
Per quanto
attiene alle speculazioni politiche, che pure ci sono, queste non
dovranno influenzare la partecipazione attiva dei cittadini, né
le soluzioni da proporre. In questo momento, per i cittadini la priorità
assoluta e condivisa è quella di ri-avere, finalmente, la possibilità
di “riprendersi la vita”.
Coordinamento Associazioni Colli Aniene
costituito dalle Associazioni: Crisalide, Comitato
di Quartiere Colli Aniene, Vivere a Colli Aniene, inFORMARE