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settembre 2013 – Si può essere felici per la nuova
battuta di arresto di un provvedimento del governo in carica? La risposta
non può essere che affermativa quando si tratta di proposte
poco sensate che vanno ad aggravare la patologia del gioco d’azzardo
che colpisce tante persone nel territorio periferico di Roma e in
particolare del Tiburtino.
Partiamo dai fatti per poi fare le nostre considerazioni. Bocciata
al Senato il provvedimento sull’apertura di nuovi centri per il gioco
d’azzardo elettronico online e nei luoghi aperti al pubblico. Ieri
mattina il governo è stato battuto in aula, da un’ampia maggioranza,
durante la votazione di una mozione dell’opposizione che vieta per
un anno l’apertura di nuove sale gioco. Il sottosegretario all’economia,
Alberto Giorgetti, ha commentato che il documento in questione “presenta
aspetti di conflitto con i diritti dei gestori
che già si sono aggiudicati la concessione e il problema del
mancato gettito per sei miliardi di euro”.
Il giorno prima era stata bocciata una mozione del Movimento 5 Stelle
sui danni economici e sociali da decine di miliardi di euro causati
dal gioco d'azzardo patologico. La mozione proponeva la cancellazione
del condono per le società concessionarie di slot machines!!!
Un condono miliardario fatto sulla pelle dei cittadini ai quali viene
chiesto di pagare fino all’ultimo euro delle loro tasse. 98 miliardi
di multa, "scontati" dalla Corte dei Conti a 2,5 miliardi,
secondo quanto dichiarato sul blog M5S, che sarebbero bastati per
non pagare l’IMU sulla prima casa per i prossimi vent’anni. Gravi
sospetti di legami tra la politica e la lobby dei "signori dell'azzardo"
che, grazie a questi parlamentari, dovranno restituire allo Stato
solo 611 milioni di euro.
Ormai, lungo tutta la Tiburtina, dalla Caserma Ruffo fino a Guidonia,
proliferano le nuove sale gioco, veri e propri casinò sullo
stile della famosa città del vizio: Las Vegas. Grandi capannoni
industriali sono stati riconvertiti dalle multinazionali del gioco
in edifici dalle vistose insegne luminose che fino ad ora potevamo
ammirare solo sui film americani. I bar del territorio sono inondati
di slot machine o video poker che catturano giocatori incalliti o
patologici. Tutto in regola a giudicare dalle licenze esposte. Non
sperate che la bocciatura in aula al Senato possa evitare l’apertura
di nuove sale, c’è già chi sta pensando a come riproporre
il provvedimento. La lobby del gioco è seconda solo a quella
delle armi!
Antonio
Barcella
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