Lesioni strutturali, distacchi di intonaco e tragedie sfiorate nell’XI Rapporto sulla sicurezza scuole di Cittadinanzattiva

25 ottobre 2013 – Lesioni strutturali in una scuola su sette, distacchi di intonaco in una su cinque e, nel corso dell’ultimo anno scolastico, ben 29 casi di tragedie sfiorate a causa di crolli di diversa entità nelle scuole. Migliorano i dati sul possesso delle certificazioni, peggiora invece lo stato di manutenzione delle scuole che nel 39% dei casi è del tutto inadeguato, così come la qualità di vita all’interno degli ambienti scolastici, interessati più che in passato, forse anche per via dell’ultima annata particolarmente piovosa, da muffe, infiltrazioni e segni di umidità che colpiscono un’aula su cinque. E un terzo delle scuole ha subito atti di vandalismo.
Gran parte delle scuole sembrerebbe priva di barriere architettoniche, ma in realtà l’accessibilità si ferma spesso al solo ingresso, oltre troviamo aule in un caso su quattro inaccessibili a studenti in carrozzina e prive di arredi e attrezzature didattiche destinati a loro. Sempre nell’ultimo anno, dalle famiglie sono arrivati circa 390 milioni di euro, sotto forma di contributo volontario o donazione di materiali e beni, senza i quali la nostra scuola non potrebbe tirare avanti.
È questa la condizione delle scuole italiane, fotografate dall’XI Rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici, presentato oggi a Roma e realizzato da Cittadinanzattiva, in collaborazione con la Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM). L’Indagine ha interessato 165 scuole di 18 regioni, tutte ad eccezione di Valle D’Aosta e Liguria, ed è stata condotta da 155 cittadini monitori attraverso 446 indicatori.
Pur apprezzando il grande sforzo compiuto dall’attuale Governo con lo stanziamento di fondi (150 milioni subito, 300 nel prossimo triennio), è poca cosa rispetto al reale fabbisogno. Basti pensare che il costo di un edificio scolastico di media dimensioni, antisismico, energetico, a norma costa 5 milioni di euro”, afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola di Cittadinanzattiva. “E poi basta con l’Anagrafe scolastica eterna incompiuta e fantasma, che invece è’ indispensabile alle istituzioni per una programmazione seria e attendibile sulle scuole da sistemare e su quali priorità investire i fondi del Decreto del Fare, ed è indispensabile alle famiglie per sapere in quali scuole si recano ogni giorno i nostri figli. Per questo siamo ricorsi alla procedura di accesso civico agli atti nei confronti del Ministero dell’Istruzione che, entro 30 giorni, come previsto dal decreto 33/2013 sulla trasparenza dovrà risponderci in merito alla Anagrafe. A tutela soprattutto dei più piccoli e degli studenti con disabilità, penalizzati più degli altri dalle pessime condizioni degli edifici scolastici”.
Qualche certificazione in più, ma peggiora la manutenzione e la condizione delle aule
In una scuola su sette ci sono lesioni strutturali evidenti, presenti in gran parte sulla facciata esterna dell’edificio, il 20% delle aule presenta distacchi di intonaco: muffe, infiltrazioni e umidità sono stati rilevati in quasi un terzo dei bagni (31%) e in una aula e palestra su quattro. Il 39% delle scuole presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato (lo scorso anno era il 21%), come rivelano gli stessi responsabili del servizio di protezione e prevenzione intervistati da Cittadinanzattiva. Nell’84% dei casi hanno richiesto interventi mantenutivi all’ente interessato, ma quest’ultimo, nel 21% delle situazioni, è intervenuto con estremo ritardo. Gli interventi di tipo strutturale, che richiedono più soldi e tempo, sono stati richiesti nel 34% delle scuole, ma solo in un caso su quattro l’ente proprietario è intervenuto tempestivamente e nel 14% dei casi l’intervento non è mai arrivato. Il 44% delle scuole possiede il certificato di agibilità statica, il 38% quello di agibilità igienico sanitaria e il 37% quello di prevenzione incendi. Lo scorso anno, solo un quarto delle scuole era in regola con tutte le certificazioni. Il 67% degli edifici scolastici monitorati si trova in zone ad alto rischio sismico, il 12% in zone a rischio idrogeologico. Il cattivo stato di manutenzione fa sì che in un’aula su quattro (25%) siano presenti segni di fatiscenza, come umidità, muffe, infiltrazioni di acqua oltre che distacchi di intonaco visibili in un’aula su 5 (20%). Barriere architettoniche (13%) e pavimenti sconnessi (12%), ostacolano la vita agli studenti con disabilità presenti in numero sempre crescente nelle nostre scuole. E sedere sui banchi di scuola risulta dannoso per la salute: temperature ed aerazione non sono adeguate nella gran parte delle aule, visto che il 51% di esse è senza tapparelle o persiane e il 28% ha le finestre rotte. E ancora il 10% delle sedie e dei banchi è rotto e in oltre un terzo dei casi (39%) gli arredi non sono a norma, adeguati ad esempio all’altezza degli alunni.
Le nostre richieste e proposte
1. Portare a termine e render nota a tutti l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, affinché si conosca lo stato di ogni singola scuola e gli interventi da realizzare.
2. Semplificare la procedura e la normativa di riferimento per gli interventi di messa in sicurezza delle scuole, sulla base di una programmazione decennale.
3. Trovare altri fondi per l’edilizia scolastica, oltre quelli appena stanziati con il Decreto del Fare e, nello stesso tempo, puntare a soluzioni alternative: ad esempio, affidare direttamente alle scuole la piccola manutenzione ordinaria e i fondi ad essa destinati; reinvestire i costi derivanti dall’affitto di edifici privati adibiti a scuole (circa un migliaio in tutta Italia) nella costruzione di nuovi edifici; trasformare in legge la proposta depositata in Parlamento di destinare l’8 per mille di competenza statale ad interventi di messa in sicurezza ed ammodernamento delle scuole; sperimentare l’edilizia della “emergenza” costruendo prefabbricati come quelli realizzati in Emilia Romagna dopo l’ultimo terremoto, per far fronte a situazioni di particolare urgenza e gravità.
4. Rivedere l’art. 64 della legge 133/2008 e eliminare incongruenze normative (ad es, con le normative antincendio/spazio vitale) per evitare sovraffollamento ed invivibilità nelle aule.
5. Dare piena attuazione alle leggi sull’eliminazione delle barriere architettoniche e sull’inclusione effettiva degli alunni con disabilità, sanzionando le amministrazioni che non lo fanno.
6. Recuperare e costruire nuove palestre e migliorare le condizioni dei cortili per far sì che fare attività fisica a scuola sia un diritto di tutti gli studenti.
7. Emanare una normativa specifica che regolamenti nelle scuole, in caso di patologie degli studenti, la somministrazione dei farmaci e l’eventuale osservanza di specifici regimi alimentari durante l’orario scolastico.

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