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ottobre 2013 – Da circa un paio di mesi stanno fioccando
le multe della Polizia Locale sugli incauti automobilisti che lasciano
l’automobile posteggiata sullo spazio posto davanti alla chiesa Santa
Bernadette Soubirous. Per quasi un quarto di secolo è stato
consentito di parcheggiare tra il muro della chiesa e la strada senza
che nessuno intervenisse perché, francamente, chi lascia la
sua automobile su quella superficie non infastidisce davvero nessuno.
Poi, all’improvviso qualcuno si è ricordato che su quell’area
esiste un divieto di sosta mai abrogato. Che cosa è accaduto
per scatenare questo ravvedimento della Polizia Locale? Un mistero
che tentiamo di risolvere con le poche notizie di cui disponiamo facendo
una analisi dei fatti a arrivando a conclusioni che, probabilmente,
non saranno troppo lontane dalla verità.
Scartiamo subito l’iniziativa autonoma della Polizia Locale che, da
sempre, ha ignorato il presidio di questo quartiere. Un agente di
questo corpo a Colli Aniene, generalmente, si può osservare
solo quando deve consegnare una notifica, nei casi di pubbliche manifestazioni
o per chiamata diretta. Per il resto, sfido chiunque a ricordare una
presenza costante di sorveglianza del territorio.
La seconda ipotesi era quella che fosse stato il parroco Don Paolo
a chiedere espressamente il divieto di parcheggio. Era la più
logica e quella sulla quale non saremmo mai entrati, ritenendo che
ci potessero essere giustificati motivi per questa decisione che a
noi sfuggivano. Del resto la comunità di Santa Bernadette ha
sempre dimostrato considerazione per tutte persone e una capacità
di organizzazione che è obbligatorio rispettare nella sua autonomia.
Eppure ci sembrava illogico che proprio la parrocchia potesse creare
problemi soprattutto alla gente più anziana e a chi aveva una
esigenza reale per lasciare il proprio mezzo a pochi metri da un luogo
di culto per pregare e frequentarne i riti religiosi. Ebbene, abbiamo
la certezza che nessuna richiesta è partita dalla parrocchia
anzi, proprio Don Paolo, si è attivato per chiedere al Municipio
il libero parcheggio su quell’area.
Scartate le prime due ipotesi, ne rimane solo una che, per la sua
logica, è quella più probabile: la presenza dei mercatini
che da circa un anno stanno occupando in alcune domeniche l’area antistante
la chiesa. Manifestazioni, spesso promosse o sostenute da consiglieri
municipali, che hanno scoperto come luogo idoneo al commercio l’area
attigua alla parrocchia. Permettetemi di usare un briciolo di ironia
ma Gesù non aveva cacciato i mercanti dal Tempio? Tornando
al tema dell’articolo, questa appare l’ipotesi più veritiera
perché ricordiamo le proteste della gente che non poteva utilizzare
lo spazio occupato dalle bancarelle. Facile che il tutto sia partito
da questi diverbi, nati per sostenere necessità e diritti diversi,
e qualcuno si sia appellato agli enti preposti per ripristinare un
“divieto” che, in realtà, esisteva solo nelle carte della burocrazia.
Possibile che a Colli Aniene non c’è un’area più adatta
da occupare con un mercatino domenicale? Se volete possiamo dare alle
istituzioni qualche utile indicazione, visto che noi il nostro territorio
e le sue esigenze le conosciamo bene, e possiamo trovare soluzioni
più idonee di chi sa mettere solo il timbro su una autorizzazione
all’occupazione di suolo pubblico senza considerarne tutti gli aspetti.