28
ottobre 2013 – È quanto emerge da un rapporto di Legambiente,
Ambiente Italia e Sole 24 Ore che hanno promosso per il 28 e 29 ottobre
la Conferenza Nazionale per le Città con tema l’ Ecosistema
Urbano. IL quadro attuale non è incoraggiante: emergenza smog
e trasporto pubblico in picchiata, aumentano le auto private, immutate
depurazione e perdita d’acqua potabile.
Non c’è da star allegri se le migliori 11 città del
Paese raggiungono a malapena la sufficienza (con 60/100 di punteggio),
quando soltanto rispettando tutti i limiti di legge (e quindi senza
nessuna performance straordinaria) il punteggio complessivo di un
centro urbano sarebbe molto vicino a 100. Da Milano, ancora e sempre
preda dell’emergenza smog, a Roma dove crescono il parco auto privato
e il tasso di motorizzazione, a Palermo, dove si continua a depurare
meno dei 2/5 dei reflui fognari, Ecosistema Urbano evidenzia l’esasperante
incapacità con cui molte città affrontano sul proprio
territorio alcune questioni chiave dal punto di vista ambientale.
Eppure esperienze positive in alcune città non mancano e dimostrano
la praticabilità di alcune soluzioni capaci di offrire un servizio
migliore al cittadino e alla collettività. E’ il caso della
raccolta differenziata di Novara o di Salerno, delle politiche sull’energia
e sulla mobilità di Bolzano, della solarizzazione dei tetti
delle scuole di Bergamo oppure dell’esperimento della moderazione
della velocità in un intero quartiere di Torino.
“Se nell’insieme le nostre città sono congestionate e inquinate,
fragili rispetto al rischio sismico e idrogeologico, in ritardo rispetto
all’erogazione dei servizi – ha dichiarato il presidente di Legambiente
Vittorio Cogliati Dezza -, esse rappresentano pure i luoghi ideali
per le migliori soluzioni. Soluzioni che non possono più essere
limitate a singoli e parcellizzati interventi ma devono rientrare
in un disegno lungimirante e complessivo, che veda le città
come fulcro della rinascita del Paese. Interventi mirati a migliorare
qui la raccolta differenziata e là il trasporto pubblico, l’inquinamento
acustico o la depurazione delle acque, non possono infatti dare risultati
significativi se realizzati al di fuori di un progetto politico nazionale
che riconosca alle città un ruolo centrale e imprescindibile.
Si parla tanto di smart city ma non dobbiamo dimenticare che le città
possono essere smart solo se ci sono smart citizens, e quindi relazioni,
creatività e cultura per creare consapevolezza sulle sfide
e nuovi stili di vita”.
Lo studio segnala, infatti, che la crisi urbana chiede di immaginare
con urgenza un altro futuro. Bisogna avere il coraggio di abbattere
per ricostruire, rigenerare interi quartieri, recuperare edifici e
dare casa, in affitto e a prezzi accessibili, a chi ne ha bisogno
fermando il consumo di suolo e restituendo al verde suolo oggi impermeabilizzato.
Bisogna pensare un modo nuovo di usare le risorse e l’energia, di
organizzare la mobilità, con spazi pubblici più sicuri,
più salutari e meno.
Chi lo desidera potrà seguire la Conferenza Nazionale per le
Città in diretta streaming attraverso il sito di Legambiente.