7
novembre 2013 – Dal sito di Roma Capitale un breve comunicato
sull’approvazione del bilancio comunale: “La Giunta di Roma Capitale
ha approvato il bilancio 2013. Si tratta di un documento contabile
di oltre 6,5 miliardi di euro. Il testo varato, frutto di un lavoro
condiviso con i Municipi e le forze politiche che siedono nell’Assemblea
Capitolina, ristabilisce una situazione di piena legalità nei
conti del Campidoglio che ha operato in esercizio provvisorio per
quasi un anno. La manovra comunale 2013 copre il disavanzo ereditato
di 816 milioni di euro, intervento possibile anche grazie al decreto
"Salva Roma", varato dal Governo il 28 ottobre scorso. Oltre
alle misure previste dal Governo, la Giunta ha predisposto un documento
economico-finanziario che prevede una razionalizzazione delle risorse
e della spesa complessiva senza ricorrere all’aumento delle imposte
comunali.”
La realtà sembra essere un po’ diversa se alcuni minisindaci
hanno espresso a bocca stretta alcuni commenti da cui traspare l’insoddisfazione
per le decisioni prese. La Giunta comunale di Roma ha messo mano ai
fondi destinati ai Municipi e ha deciso un ulteriore taglio del 12%
nella speranza di far quadrare i conti e riuscire ad approvare il
bilancio definitivo entro il 30 novembre. L’unico settore a non aver
subito le conseguenze della scure è il sociale: i 15 parlamentini
dunque potranno garantire i servizi fino alla fine dell’anno, ma ben
poco potranno investire sulla manutenzione delle strade e delle scuole
mentre non avranno praticamente nulla per sport e integrazione.
Molti presidenti di Municipio si sono trincerati dietro il silenzio
per non alimentare conflitti non graditi ai vertici di partito. Andrea
Catarci, dell’VIII, ha detto: “In pochi giorni la giunta Marino
ha assestato due pesanti colpi ai municipi, tra bilancio e nomine
dirigenziali, mettendo a dura prova il dialogo istituzionale avviato
e lo spirito di squadra che si è provato a costruire. Abbiamo
due milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno. Eppure nel
documento finanziario capitolino i fondi per le manutenzioni e i servizi
sociali aumentano, però restano ostaggio del consueto istinto
centralistico. È un bilancio che va comunque approvato per
chiudere “l’emergenza infinita” durata 11 mesi, per il merito di aver
tenuto in piedi i servizi sociali minimi, per aver evitato di aumentare
le imposte comunali, ma farlo senza mal di stomaco sarà impossibile”.
Il presidente del XV municipio Daniele Torquati ha dichiarato: “La
motivazione è semplice Abbiamo rinunciato ai fondi di presidenza,
basti pensare che quelli dell’ex presidente Giacomini erano i più
alti di tutta la città, ben 400mila euro. A noi interessano
i servizi sociali, che così sono coperti fino al 31 dicembre:
non avremmo mai pensato di raggiungere questo obiettivo perché
già abbiamo sanato un buco di oltre un milione e 300mila euro”.
Altri commenti hanno seguito la stessa linea ossia “non mi piace ma
mi adeguo”. Noi rimaniamo fermi sulla nostra idea provocatoria: “Se
i Municipi non vengono messi in condizione di lavorare bene, con deleghe
adeguate e fondi bilanciati, sarebbe opportuno abolirli. Si risparmierebbero
circa 10 milioni di Euro l’anno solo per i costi retributivi del personale
politico che potrebbero essere usati per mettere mano a scuole, strade
e altri disagi.”
Antonio
Barcella
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