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febbraio 2014 – La Fontana della Vergogna, abbandonata
al degrado da quasi due anni, è passata da emblema della rinascita
di un quartiere a simbolo del degrado di un’amministrazione pubblica
sempre più lontana dal cittadino. Alla politica interessava
solo realizzarla, stanziando un progetto per una cifra che possiamo
stimare in oltre un milione di euro, per poi lasciarla abbandonata
nello stato di incuria e di minaccia per la sicurezza dei bambini.
Noi non ci stiamo! Non possiamo tollerare che si continui a sperperare
denaro pubblico per poi osservare lo sconcio di chi non sa mantenere
funzionante un bene pubblico costruito con il denaro del contribuente.
Non saremo la sponda della politica e non concederemo alibi. Vogliamo
informare il cittadino della costante azione che abbiamo portato avanti
sui tavoli della burocrazia e delle vane promesse che in due anni
ci sono state elargite su questo tema. Lo denunciamo puntualmente
su questo sito ma, poiché non riusciamo a raggiungere tutti,
abbiamo deciso di portare l’azione in strada affiggendo un volantino
per richiamare l’attenzione generale.
Qualcuno potrebbe obiettare che con tanti problemi che ci sono nel
quartiere non ci si può accanire su una fontana spenta. Sarebbe
sufficiente rispondere portando in evidenza tutti i problemi di sicurezza
che provoca quel putrido vascone maleodorante e pericoloso per via
della patina marcescente che si stende sul suo fondo, del notevole
dislivello dal piano di calpestio di almeno un metro, dell’impianto
elettrico scoperto e delle taglienti lamiere visbili ad occhio nudo.
Motivi sufficienti per intervenire con urgenza prima che qualche bambino
si faccia veramente male. E se proprio non si è in grado di
gestire quello che è stato realizzato, si proceda ad un “mea
culpa” e si trovi la maniera di riconvertire l’area realizzando, ad
esempio, al posto della vasca una pista di pattinaggio o un semplice
prato verde.
Per fare questo la politica dovrebbe mostrare un minimo di sensibilità
e prestare ascolto alle proposte dei cittadini, argomenti di cui dubitiamo
veramente molto ma ci piacerebbe, almeno per una volta, di essere
smentiti.
Antonio
Barcella
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