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marzo 2014 – Egregio Assessore, in primo luogo
ci tengo precisare che la veste di trattazione nella quale formulo
queste note è quella del cittadino, ancorché attivo.
E dunque eminentemente personale. È in questa veste, pertanto,
che ho voluto interpretare la sua telefonata di ieri mattina come
un segnale teso a rimuovere lo stallo in cui si trova il dialogo avviato
dal Coordinamento Colli Aniene con il suo Assessorato. Un dialogo
che aveva trovato nella riunione del 30 dicembre scorso, un passaggio
importante per la formulazione di quella strategia che abbiamo voluto
definire del “triangolo virtuoso”. E dunque, un dialogo da ri-allacciare
dunque
Una strategia cui, nonostante tutto, il Coordinamento non intende
rinunciare, con la consapevolezza che soltanto l’interazione cooperativa
tra gli attori chiave dei sistemi istituzionali e sociali, può
promuovere quei giochi a somma maggiore di zero necessari a ricercare
soluzioni reciprocamente soddisfacenti a problemi con un alto tasso
di complessità come quelli che insieme stiamo cercando di “aggredire”.
Di qui la ricerca “ostinata” del Coordinamento di una interlocuzione
efficace, sia con le Istituzioni più prossime, sia con le Dirigenze
scolastiche di Colli Aniene.
In secondo luogo, ritengo di poter considerare positivamente l’invito
con il quale chiude il suo commento all’articolo di Antonio Barcella,
poiché ritengo che quell’invito tenda a rinforzare il “segnale”
di cui sopra, anche se contiene una contraddizione in termini, che
sembra trasparire dalla locuzione “…saremo lieti di incontrarvi e
con l’occasione riprendere il dialogo con la vostra importante realtà...”.
Una locuzione che interpella la qualità delle relazioni inter-organizzative
tra noi in essere.
Riconosco che può risultare gratificante sentirsi parte di
una “importante realtà”, come lei ha definito il nostro Coordinamento,
ciononostante tende ad apparire alquanto improbabile il suo auspicio
a “…riprendere il dialogo…”. E questo specie se il risultato atteso
è lasciato alla occasionalità di un invito intempestivo
a partecipare ad una riunione, peraltro spuria. Per converso, se la
ripresa del dialogo risponde ad un effettivo reciproco interesse “ci
si investe” al fine di conseguire aspettandosi il giusto ROI (return
on investiment) ancorché immateriale.
Questa asserzione mi consente di affermare che fino ad oggi, eccezion
fatta per la riunione del 30 dicembre, l’intereresse al dialogo è
stato originato da un solo versante, è l’unico investimento
in questa direzione è stato espresso dal Coordinamento Colli
Aniene.
Non appaia un cahier de doleance, ma in due mesi non si è riusciti
ad avere il suo parere su una bozza di Comunicato la cui redazione
è stata concordata in quella sede e che avremmo dovuto condividere.
E questo nonostante i reiterati solleciti con mail a lei ed alla sua
segreteria, sms, tentativi di contatti telefonici. Non escluderei
che la sua obiettiva “latitanza” può aver prodotto un’effetto
depressivo in chi riteneva di essere considerato parte di una realtà
importante.
Per non dire della sua non annunciata assenza alla riunione con il
Comune del 6 us. Ho motivo di ritenere che le ragioni di quella defaillance
siano state certamente importanti. Magari anche gravi. Ma il contesto
per noi è stato doppiamente imbarazzante: sia come rappresentanti
del Coordinamento, sia come rappresentati dalla Istituzione a noi
più prossima.
Un ultimo inciso sulla “sicurezza” nelle scuole (e nei luoghi di lavoro
in generale). Condivido l’appello a non creare allarmismi gratuiti.
Ma è anche vero che non possiamo affidarci ai formalismi burocratici
che affollano le procedure che dovrebbero garantire la sicurezza in
scuole dove ogni giorno nove milioni di studenti rischiano la vita;
così come nei luoghi di lavoro ogni giorno circa tre persone
lasciano la loro vita. E questo nonostante la presenza formale dei
Responsabili della Sicurezza, come previsto dalle leggi vigenti.
E me lo lasci dire, il fatto che, come lei sottolinea, “…Municipi,
Comune e gli altri Enti preposti alla vigilanza sulla funzionalità
e la sicurezza degli edifici scolastici… rispondono sia dal punto
di vista amministrativo che penale di eventuali mancanze…” non ci
lascia affatto tranquilli.
E dunque, nessun allarmismo; ma neanche il miope, fideistico conformismo
nei confronti di procedure generalmente tendenti all’autoreferenzialità.
E infine, in chiusura del suo commento al citato articolo ho notato
con un certo interesse l’elenco di “…importanti linee di azione definite
e attivate…” dal suo Assessorato. Elenco nel quale non ho scorto alcun
riferimento all’auspicato graduale superamento di una bilateralità
tra Dirigenze scolastiche e Municip tende a “riprodursi” nonostante
la sua palese obsolescenza.
Ma siamo ostinati e lavoreremo, nonostante tutto, ad un superamento
(obiettivo strategico e non ideologico del nostro Progetto Apprendere
in Sicurezza) che consideriamo necessario per dare maggiore tutela,
sia alle persone che nelle scuole operano, sia alle centinaia di famiglie
che hanno dato fiducia al nostro Coordinamento perché nelle
scuole di Colli Aniene hanno figli e nipoti.
E dunque, nel riconfermarle la mia personale fiducia nel suo interesse
alla ripresa del dialogo, mi aspetto una sua convocazione in tempi
brevi del Coordinamento Colli Aniene. Una convocazione rispettosa,
anche nelle forme, della reciproca dignità.
Con rinnovata stima,
(Antonio Viccaro)