18
marzo 2014 – La Regione approva all’unanimità
una nuova legge sulla tutela, il governo e la gestione dell’acqua.
La legge, ora, indica chiaramente che nel Lazio l'acqua è un
bene inalienabile e questa vittoria di tutti i cittadini deve produrre
il blocco immediato dei distacchi dell'erogazione per morosità
e la risoluzione rapida di ogni problematica legata alla qualità,
per i tanti cittadini con i rubinetti chiusi a causa del scarsità
della risorsa o della presenza di arsenico.
“È
la vittoria di cittadini e istituzioni che hanno combattuto insieme
perché l’acqua restasse un bene di tutti – è il commento
del presidente, Nicola Zingaretti”.
Cosa
prevede la legge?
Abolizione
dei vecchi Ato, gli ambiti territoriali ottimali. L’acqua sarà
gestita in base a un bilancio idrico che dovrà assicurare l’equilibrio
preciso tra i prelievi e la capacità naturale di ricostituzione
del patrimonio idrico. Il bilancio sarà aggiornato almeno ogni
cinque anni.
Report
annuale sulle perdite idriche nelle reti di distribuzione. Le autorità
di bacino dovranno presentarlo una volta all’anno.
Gli ambiti
di bacino idrografico. Saranno individuati entro sei mesi dall'entrata
in vigore della legge. Ogni ambito sarà gestito da un'autorità
di bacino. Alle assemblee decisionali parteciperanno anche gli enti
locali dei diversi territori. La gestione del servizio idrico avverrà
quindi in modo integrato.
Il fondo
per la ‘ripubblicizzazione’. Potranno utilizzarlo gli enti locali
interessati a riprendere la gestione del servizio idrico subentrando
alle società di capitale. La Regione finanzierà il fondo
con uno specifico capitolo di bilancio nel triennio 2014-2016.
Il fondo
solidarietà internazionale. In questo modo la Regione intende
contribuire affinché tutti gli abitanti del pianeta abbiano
acqua potabile. Con questo fondo saranno finanziati progetti di cooperazione
che non abbiano nessuna forma di profitto privato.
“Questa
legge è in linea con l'esito referendario e riconosce la tutela
pubblica su un bene comune, scarso e limitato, come l’acqua- lo ha
detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: ancora una
volta dimostrato che si può cambiare davvero il volto di questa
regione e soprattutto il suo rapporto con la comunità: il testo
approvato è infatti il frutto di un lavoro di concertazione
tra cittadini, movimenti, Enti Locali, Consiglio e Giunta”.
“Dobbiamo
innanzitutto migliorare la qualità del servizio e tendere ad
un'uniformità,-è il commento di Fabio Refrigeri, assessore
alle infrastrutture, politiche abitative e ambiente, che ha aggiunto:
oggi ci sono Ato che vanno meglio, altre che fanno meno l'interesse
del cittadino: dobbiamo arrivare ad un'asticella comune".
Legambiente
esulta per la nuova legge sull'acqua pubblica approvata in Consiglio
Regionale: “Il Lazio sancisce inequivocabilmente la ripubblicizzazione
del servizio idrico”. “L'approvazione in Consiglio Regionale della
legge sull'acqua pubblica è innanzitutto una vittoria per i
cittadini a seguito dell'esito referendario – dichiara Roberto Scacchi,
direttore di Legambiente Lazio-. Con questa legge il Lazio diventa
la prima regione d'Italia che sancisce in maniera inequivocabile che
l'acqua è un bene pubblico inalienabile la cui gestione deve
essere ri-pubblicizzata. È arrivata finalmente una risposta
chiara nel Lazio nel rispetto della volontà dei 37.000 cittadini
e i 40 comuni che hanno firmato la legge di iniziativa popolare presentata
dal movimento per l'acqua pubblica. Una gestione pubblica del servizio
idrico integrato e l'abolizione della remunerazione del capitale investito
nella tariffa garantiscono un diritto fondamentale per tutti i cittadini,
la tutela di un bene comune indispensabile. La buona qualità
del servizio è imprescindibile per una risorsa primaria senza
la quale è impossibile vivere. Un successo totale a due anni
dalla volontà espressa in maniera così netta anche da
2.485.334 cittadini laziali nel referendum. Fondamentale è
stato il lavoro del comitato regionale per l'acqua pubblica formato
da tante realtà associative e territoriali compresa Legambiente
e tanti comuni piccoli e grandi, capaci insieme di far realizzare
un sogno che sembrava irraggiungibile; il nostro apprezzamento va
a quanti in consiglio regionale hanno lavorato e si sono battuti per
questo enorme risultato, dall'assessore all'ambiente Fabio Refrigeri
alla consigliera regionale Cristiana Avenali che da sembra si batte
per l'acqua bene comune."
Antonio
Barcella
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