19
marzo 2014 – Mentre gli edifici scolastici del Tiburtino
sono finiti all’attenzione della TV
di stato e il sindaco di Roma Ignazio Marino dichiara
che “7 edifici scolastici su 10 a Roma hanno più di 40
anni e molti problemi strutturali” nella giunta del IV Municipio
si continua a minimizzare l’emergenza. A chi velatamente ci accusa
, “…di creare eccessivo allarmismo nella cittadinanza” si
può rispondere con le parole del primo cittadino di Roma che
ha evidenziato che più di due terzi dei plessi scolastici hanno
problemi strutturali, una situazione talmente drammatica che, come
cita un giornale web, "neanche
la bomba atomica potrebbe fare danni maggiori".
Di fronte a questi dati e alle continue sollecitazioni ad intervenire
il delegato alla Scuola del IV Municipio ci parla di altre cose sulle
quali stanno lavorando ossia ridefinire nel rispetto dei rapporti
e dei ruoli l’uso degli edifici da parte delle scuole e delle associazioni
sportive e culturali, ripianificare la logistica della scuola dell’infanzia,
avviare iniziative utili a infondere nei ragazzi i sacri principi
della democrazia, della tolleranza e della memoria, azioni contro
l’abbandono scolastico. Tutti argomenti condivisibili e di primaria
importanza ma la “SICUREZZA DEI NOSTRI FIGLI” viene
al primo posto e non possiamo più tollerare situazioni come
quelle che si stanno verificando nelle scuole di Colli Aniene e che
abbiamo denunciato a tutti i livelli attraverso il nostro dossier.
Nessuna persona di questo territorio mette in dubbio la competenza
dell’assessore De Paolis e dello staff Tecnico del Municipio in merito
alla scuola ma quello che chiedono i firmatari della petizione del
Coordinamento Colli Aniene, 800 persone, sono esclusivamente risposte
sul tema dell’edilizia scolastica e su come si intenda affrontarla.
Non possiamo negare che siamo molto preoccupati di fronte all’ennesima
“occasione persa” di
inserire qualche scuola del territorio nel “piano Renzi” e ci chiediamo
come mai per il secondo più grande Municipio di Roma (con oltre
160 edifici scolastici) non sia stato preso in considerazione nessun
progetto di ristrutturazione scolastica dalla giunta Capitolina? Neanche
questa volta avevate prospetti pronti da presentare?
I rappresentanti del nostro Municipio usano, spesso a sproposito,
la parola “Trasparenza”. Per una volta, fateci capire
in modo chiaro quali sono i vostri programmi riguardo a questo fondamentale
tema. Non ve lo chiede il cronista, ve lo domandano i ragazzi e i
genitori del territorio che si rivolgono a noi per denunciare le carenze
croniche di una scuola ormai arrivata allo sbando. Proprio qualche
giorno fa, un ragazzo di 15 anni mi ha contattato via Facebook per
pregarmi di parlare dei problemi dell’istituto tecnico commerciale
Salvemini: “Anche io, che non ho tutta questa esperienza nel settore,
posso capire che la mia scuola è un po' mal ridotta…”.
E’ a questi ragazzi che dobbiamo dare delle risposte, non certo a
me che la scuola l’ho frequentata nel ‘sessantotto quando i problemi
dell’edilizia scolastica erano molto inferiori agli attuali pur essendocene
di altro tipo. Ricordiamo che questa emergenza l’ha creata proprio
la politica con la sua indifferenza e l’intollerabile minimizzazione
di un lento processo di degrado, ed ora non sa come uscirne fuori.
Quegli stessi politici pronti a scagliarsi contro chi non li asseconda
lanciando accuse di "facile populismo". A queste persone
fornisco un solo consiglio: aprite gli occhi perché avete ancora
la possibilità di intervenire prima che lo tsunami, che voi
stessi avete creato, vi travolga con la sua onda d'urto.
Roma,
13 marzo – “Caro Presidente del Consiglio ho molto
apprezzato il Suo impegno e quello del Governo in materia di
edilizia scolastica. Le scuole sono il pilastro della crescita
di un Paese e i nostri ragazzi meritano di studiare in ambienti
in grado di accompagnare al meglio il percorso di crescita e
formazione”. E’ uno stralcio della lettera che il Sindaco
di Roma, Ignazio Marino, ha inviato al Premier Matteo Renzi
in risposta alla richiesta, inviata ai primi cittadini italiani,
di indicare gli edifici scolastici che necessitano di un intervento,
specificandone anche le modalità di finanziamento e la
tempistica di realizzazione.
Il Sindaco Marino ha sottolineato: “7 edifici scolastici
su 10 a Roma hanno più di 40 anni e molti problemi strutturali.
Abbiamo istituti storici in ottime condizioni ma privi di palestre,
laboratori o giardini, fondamentali per la didattica. Ci sono
poi quelli costruiti negli anni ’60 e ’70, che richiedono interventi
di manutenzione e adeguamento degli impianti. Oggi – ricorda
il Sindaco - abbiamo 32 interventi fermi a causa del Patto di
Stabilità. Abbiamo colto, con gli assessorati competenti,
l’importanza della proposta del Premier Renzi e stilato un elenco
di 5 priorità”.
Grazie
alla ricognizione degli assessori Alessandra Cattoi e Paolo
Masini Roma Capitale, infatti, ha individuato cinque scuole,
dal centro alle periferie, sulle quali intervenire, a partire
dall’istituto elementare di Selva Candida (Municipio XIV) dove
i lavori avviati cinque anni fa sono stati immediatamente bloccati;
l’ex istituto Angelo Mai, nel rione Monti, che dovrebbe ospitare
la scuola media Visconti; la scuola elementare Parini (Municipio
III), gli istituti Taggia (XIV) e Pozzi (V Municipio) entrambi
comprendenti sia sezioni dell’infanzia che elementari.
“Questi
cinque istituti, alcuni chiusi da anni e non fruibili dalla
nostra comunità, hanno bisogno di interventi strutturali
e di adeguamento – conclude Marino – per restituire alla città
e ai nostri figli luoghi ideali dove iniziare a costruire il
proprio futuro”.
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Antonio
Barcella
www.collianiene.org
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