Tiburtino III - Un ostello per la gioventù al posto dell’Artigianmercato?

20 marzo 2014 – La buona notizia è che l’Artigianmercato di Tiburtino III, dopo quasi trent’anni di abbandono, sarà riconvertito per essere riutilizzato. La novità è che questa struttura non sarà più destinata alla realizzazione di un centro culturale (“una casa delle associazioni”), come era nelle intenzioni del precedente Presidente del Municipio Ivano Caradonna. Infatti, il Consiglio del Municipio Roma IV, riunito in seduta ordinaria il 19 febbraio 2014, ha votato un ordine del giorno che impegna il Presidente Emiliano Sciascia a costruire i presupposti per recuperare in tutto e per tutto la superficie occupata dall’edificio denominato "Artigianmercato" presso Via Mozart; ad individuare un percorso partecipato al fine di creare uno spazio dedicato all'ospitalità di giovani e adolescenti, studenti e non, provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo.
I lavori di costruzione dell’Artigianmercato iniziarono a cavallo degli anni '70 e '80. La costruzione avrebbe dovuto svolgere la funzione di mercato rionale. Ma il progetto non è mai decollato e i suoi 2000 metri quadri di spazi creati al suo interno sono in un perenne stato di abbandono e degrado.
I progetti individuati negli anni per il recupero dell'area, non hanno mai trovato attuazione facendo sì che ad oggi la struttura sia di per sé fatiscente e dia, anche al suo esterno, un'immagine e senso di degrado poco edificante agli occhi dei cittadini. Essa si inserisce in un contesto urbano storicamente e socialmente unico, fino ad ora poco valorizzato rispetto alle potenzialità che potrebbe esprimere se inquadrato in un progetto complessivo di riqualificazione. La struttura è situata in maniera strategica rispetto ai collegamenti pubblici con il centro cittadino e i principali atenei presenti a Roma e l'alta presenza di studenti fuori sede, spesso costretti a dover ricorrere ad alloggi di fortuna o ad alto costo, è un'opportunità di crescita per i quartieri nei quali gli stessi vivono e per il quadrante di Roma Est nel quale gli studenti operano. Occorre inoltre considerare che nel nostro territorio c'è una carenza di strutture dedicate all'interscambio culturale tra giovani di diversi paesi e l’ostello potrebbe rappresentare un sicuro investimento anche in termini di ricaduta occupazionale per i giovani di tutto del Tiburtino, nonché possibile effetto calmierazione sui prezzi degli affitti.
Come giudicare questa iniziativa al di là dell’intenzioni della politica? Di certo è una idea innovativa che potrebbe funzionare attraverso i ritorni commerciali in un’area che ne ha un assoluto bisogno. Un progetto che potrebbe togliere dal degrado Tiburtino III attraverso il contatto con una realtà diversa composta da giovani che preparano il proprio futuro. Sull’altro piatto della bilancia c’è il rischio di creazione di spazi per una nuova movida, quella particolare situazione di animazione, divertimento e vita notturna giovanile all'interno della città, su un territorio già pieno di problemi.

Antonio Barcella
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