21
marzo 2014 – Ad ogni passo avanti verso l’integrazione
delle persone rom fanno da contraltare nuove notizie che alimentano
inevitabilmente il razzismo e i luoghi comuni. Intanto occorre precisare
che il mondo del volontariato che lavora per risolvere una questione
sociale importante come quella dell’integrazione rom parte dal presupposto
che al primo posto c’è il rispetto della legalità.
Ma tutto questo è un altro aspetto della vicenda che è
il caso di approfondire in un successivo momento, oggi diamo solo
una notizia di cronaca.
Una vera e propria armeria clandestina è stata scoperta dai
Carabinieri della Stazione Roma Casalbertone nel corso di un controllo
scattato all'interno del campo nomadi di via Salviati, posto tra Colli
Aniene e Tor Sapienza. I militari, impegnati nell'operazione, hanno
notato da lontano gli strani movimenti di un ragazzo di origini montenegrine
di 22 anni che, alla vista degli uomini dell'Arma, ha iniziato a maneggiare
freneticamente degli strani e voluminosi fagotti. Quando i Carabinieri
si sono avvicinati per vedere cosa stesse facendo, il ragazzo è
stato sorpreso ad occultare, nei pressi della sua baracca, dei fucili
avvolti in strati di vestiti. Ne sono stati recuperati nove, tutti
in ottimo stato e perfettamente funzionanti, tra carabine, fucili
automatici, doppiette e canne sovrapposte di vari modelli e calibri.
Interpellato sulla provenienza e sui motivi della detenzione delle
armi, il giovane si è chiuso in un mutismo assoluto. Grazie
agli accertamenti eseguiti sulla Banca Dati delle forze dell'ordine
è emerso che 7 dei fucili recuperati erano provento di un furto
in abitazione messo a segno l'11 marzo scorso nella zona di Spinaceto.
Logico porsi subito qualche domanda: cosa ci facevano 7 fucili
in una abitazione privata e scarsamente sorvegliati tali da essere
stati oggetto di furto? Perché una tale armeria può
essere detenuta da un cittadino comune?
Sul conto degli altri due fucili, che al momento dell'interrogazione
al terminale non sono risultati oggetti di furto, sono tuttora in
corso i dovuti accertamenti. Molto probabilmente il 21enne stava tentando
di "piazzare" le armi al miglior offerente, attività
che gli avrebbe permesso di raggranellare un bel gruzzolo.
Il giovane nomade è stato portato nel carcere di Regina Coeli,
dove rimarrà a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Antonio
Barcella
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