Che fine faranno le caserme dismesse del Tiburtino?

26 marzo 2014 – Dopo aver esaminato il progetto dell’Artigianmercato di Tiburtino III proseguiamo il nostro itinerario sul recupero dei Beni Comuni, per un utilizzo condiviso delle risorse del territorio, occupandoci del possibile riuso delle caserme militari dismesse. Intanto diamo una definizione di “Bene Comune”: uno specifico patrimonio che è condiviso da tutti i membri di una specifica comunità. Sono quei beni che, a prescindere dall’appartenenza pubblica o privata, si caratterizzano per un vincolo di destinazione, essendo funzionali alla realizzazione dei diritti fondamentali di tutti. Questo vincolo è, o per meglio dire "deve essere" più forte del diritto vorace della proprietà privata.
Per noi rientrano in questa casistica le caserme dismesse presenti sul nostro territorio in particolare la Ruffo di via Tiburtina e la Gandin conosciuta anche come Forte di Pietralata.
Ci sono già diverse proposte per convertire questi ex edifici militari, a partire da quelle del Comitato Tiburtina per l’uso pubblico delle caserme che ha presentato un progetto molto articolato che, salvando le aree verdi e gli alberi secolari, possa portare alla creazione di laboratori di artigianato, aree per l’infanzia, un museo, un auditorium, un mercato solidale, uno studentato, una casa famiglia protetta per le detenute madri di minori. Il progetto non è solo architettonico, ma sociale, consentendo l’eliminazione di situazioni di precarietà e sfruttamento del lavoro.
La nostra analisi non si discosta molto da quella appena esposta ma parte dall’esame delle esigenze del territorio. Quale struttura manca ai residenti del Tiburtino? Cosa chiedono i cittadini?
Una risposta non facile da dare per un agglomerato cresciuto senza un piano articolato di edilizia organica e alla completa dipendenza di palazzinari il cui unico scopo era il profitto. Occorre uscire dalla logica dei quartieri dormitorio ed iniziare a fornire alla popolazione le risposte che chiedono. Possono essere individuate centinaia di proposte, la cui validità non è discutibile, ma quello che secondo noi manca di più è un centro culturale che diventi un fulcro di aggregazione per chi vive in questo territorio. La superficie a disposizione a disposizione sembra sufficiente per progettare un teatro, un auditorium, un cinematografo, sale convegni disponibili per chi vuole fare cultura e non deve pregare nessuno per poterlo fare, centri espositivi, sale disponibili per le associazioni, iniziative per i giovani gestite da loro stessi, un mercatino etnico. Troppe cose? Siamo convinti che una caserma come la Ruffo sia in grado di ospitare tutto questo basta avere la volontà di farlo.

Caserma Ruffo o Forte Tiburtino – Descrizione del progetto del Comune - L’ambito è situato lungo via Tiburtina in corrispondenza di via del Forte Tiburtino. L’area comprende il Forte realizzato fra il 1880 e il 1884, ad una distanza di circa 5 Km dalle mura Aureliane per proteggere la direttrice Adriatica considerata line di difesa secondaria. L’accessibilità è assicurata dalla stessa Via Tiburtina, dalla tangenziale Serenissima – Monti Tiburtini e dalle Fermate Metro B di Pietralata e Santa Maria del Soccorso. Sotto il profilo paesaggistico il forte è collocato in margine al crinale verso la valle dell’Aniene. L’ambito è strutturato longitudinalmente con unico accesso dalla Tiburtina con diversi edifici nell’area libera circostante il Forte.

Obiettivi
a) Restauro conservativo del Forte con inserimento di nuove funzioni compatibili con i caratteri tipo-morfologici;
b) Completare il tessuto residenziale esistente in modo coerente sotto il profilo tipo-mofologico;
c) Migliorare la dotazione di verde e servizi pubblici di livello locale.

Dati generali
Superficie dell’ambito: ha 14,53
Volumetria esistente indicativa: mc 59.520

Forte di Pietralata o Caserma Gandin - Il Forte Pietralata è uno dei 15 forti di Roma, edificati nel periodo compreso fra gli anni 1877 e 1891. Si trova nel quartiere Q. XXI Pietralata, nel territorio del Municipio Roma IV. Fu costruito a partire dal 1881 e terminato nel 1885, su una superficie di 25,4 ha, in via di Pietralata, su un leggero altopiano nei pressi del fiume Aniene ed è il più grande dei 15 forti di Roma. Per la sua difesa era previsto un fossato ed un ponte levatoio per permettere l'accesso. Attualmente ospita la caserma "Antonio Gandin" dei Granatieri di Sardegna.

Antonio Barcella
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