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aprile 2014 – La manutenzione scolastica va a rilento
per troppi rimpalli tra uffici e ditte? Si aspettano mesi per un bagno
ostruito o un impianto da mettere a norma? Un modo per venirne a capo
c’è, è una novità e il Campidoglio ha deciso
di adottarla e promuoverla: è la manutenzione “partecipata”,
con il coinvolgimento delle famiglie. Il presidente della Commissione
Lavori Pubblici, Dario Nanni, e la vicepresidente della Commissione
Scuola, Valentina Grippo, hanno illustrato le linee guida del protocollo-tipo
che consentirà di effettuare lavori nelle scuole con l’impegno
diretto dei genitori. Il regolamento, ora all’analisi delle commissioni,
andrà al parere dei Municipi e quindi al vaglio dell’Assemblea
Capitolina.
Il protocollo
per la manutenzione partecipata è un sottoinsieme d’una proposta
più ampia, spiega Nanni, che contiene diverse indicazioni:
ripristino dell’osservatorio sull’edilizia, per raccogliere tutti
i dati della manutenzione scolastica e consentire una programmazione
efficace degli interventi; istituzione di un’anagrafe delle
scuole, vera e propria banca dati con le informazioni fondamentali
sugli edifici; l’obbligo, per gli uffici tecnici dei Municipi,
di rispondere entro 30 giorni alle richieste d’intervento;
e poi il protocollo di partecipazione, per regolare “ai fini autorizzativi
e assicurativi i piccoli interventi di manutenzione ordinaria
volontaria da parte di gruppi di cittadini, genitori e associazioni
che abbiano competenze specifiche da mettere a disposizione”.
Nello
schema di protocollo-tipo da siglare con le scuole è previsto
che, per ogni istituto che aderisca all’intesa, la copertura assicurativa
dei lavori “partecipati” sia a carico di Roma Capitale, anche con
forme di sponsorizzazione da parte di privati, associazioni, fondazioni
e onlus. Prevista anche l’istituzione di un “albo dei volontari”.
Questi i lavori che si potranno fare in regime di partecipazione:
tinteggiatura pareti interne, riparazione di infissi, sostituzione
di impianti per l'illuminazione, interventi idraulici e sostituzione
di sanitari, taglio dell’erba, restyling cortili interni.
La manutenzione
scolastica con l’impegno dei cittadini, sottolinea la consigliera
Grippo, “restituisce alle scuole la loro dimensione primaria di spazi
di aggregazione sociale e culturale, facendone luoghi di cui tutto
il territorio si prende cura”. E’ un metodo “richiesto dagli stessi
genitori, che spesso hanno le competenze professionali necessarie
ma non possono utilizzarle per problemi burocratici, come la stipula
di un'assicurazione”. E a chiederlo, prosegue Grippo, “sono anche
i Municipi, come il I e il II dove iniziative analoghe sono in questi
giorni allo studio”.
Per l’assessore
alla Scuola Alessandra Cattoi si tratta di “un importante passo in
avanti nella prospettiva di aprire l’istituzione scolastica alle istanze
della società”. Un modo per dare concretezza all’idea di scuola
come “luogo aperto e inclusivo che, oltre a curare l’educazione e
la formazione delle giovani generazioni, sia anche spazio di aggregazione
civica e integrazione socio-culturale del territorio”.
Dal
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Capitale