Roghi tossici dei rom – Aperta una formale indagine europea

30 aprile 2014 – È possibile che i fumi tossici prodotti dai numerosi campi rom sul territorio romano siano stati avvertiti a Strasburgo dai membri della Comunità Europea prima dei nostri illustri governanti? Sembrerebbe proprio così a giudicare dall’apertura di un’indagine europea sulla "terra dei fuochi" romana ossia quella causata dai roghi tossici di rifiuti a ridosso di accampamenti nomadi regolari, tollerati e abusivi che da anni stanno avvelenando interi quartieri. Il trattamento dei rifiuti per ricavarne metalli da rivendere è un attività importante per i rom della città. Il processo di separazione della plastica dal metallo, a partire da carcasse di elettrodomestici o da cavi elettrici, attraverso la combustione non autorizzata generano i famigerati roghi tossici alla diossina che i quartieri di Tor Sapienza e Colli Aniene conoscono molto bene. Quando detto materiale di scarto non viene bruciato subito finisce ad alimentare imponenti discariche abusive che, prima o poi, vengono date alle fiamme da mani sconsiderate. Solo nel caso del campo nomadi di via Salviati i vigili del fuoco hanno effettuato più di 60 interventi negli ultimi mesi del 2013. Roghi che, oltre a danneggiare le persone che respirano i fumi prodotti, vanno a contaminare il territorio attraverso rifiuti parzialmente bruciati e con uno strato significante di ceneri e polveri derivanti da combustione.
Ricordiamo ai lettori che la questione è stata portata in Europa grazie all’interrogazione presentata dalla vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli (Ncd-Ppe). In seguito a ciò è partita dalla Commissione europea una richiesta di chiarimenti (Eu-Pilot) alle varie autorità che dovranno rispondere del fenomeno, primo fra tutti il Comune di Roma, poi ministeri dell’Ambiente e della Salute. Il termine per la risposta è per il prossimo 2 maggio. Se i riscontri non saranno rassicuranti sarà inevitabile la formale apertura di una procedura d’infrazione per l’Italia.
La Commissione - rende noto il Vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli - verificherà infatti se l'assenza di controlli adeguati ed efficaci di tali attività costituisca una violazione delle disposizioni della direttiva sui rifiuti. Inoltre Potocnik ricorda che gli Stati membri devono adottare tutte le misure necessarie per garantire che la gestione dei rifiuti sia effettuata in modo da non mettere a repentaglio la salute umana né pregiudicare l'ambiente”.
Noi auspichiamo che, dopo questa più che legittima indagine da parte della Comunità Europea, si accendano anche i riflettori sullo stato di grave emergenza dei campi rom dal punto di vista sanitario e abitativo. Siamo convinti che il problema dei roghi tossici si risolva solo affrontando a tutto campo la questione dei "campi lager" dove vivono numerosi bambini in condizioni ignobili sotto gli occhi distratti delle istituzioni.

Antonio Barcella
www.collianiene.org
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