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maggio 2014 – “Abbassare il limite urbano a 30
km/h con esclusione delle principali arterie di scorrimento potrebbe
portare all'immediata riduzione di un terzo delle vittime della strada.
Più di 1.200 vite umane salvate ogni anno.” Lo sostengono
Legambiente e tante altre associazioni che si occupano dei problemi
sociali. L’appello è stato raccolto dai consiglieri dell’assemblea
Capitolina che il 10 aprile scorso hanno votato l’Ordine
del Giorno 21 con l’intento di realizzare interventi volti al
miglioramento della sicurezza stradale nel territorio comunale. Detto
OdG impegna il Sindaco ad individuare le strade della città
dove è opportuno stabilire il limite massimo di velocità
a 30 KM/h.
Un provvedimento annunciato e già attuato in diverse città
del nord Italia per mettere fine a quella guerra non dichiarata che
conta circa 3.000 ciclisti e 8.000 pedoni uccisi sulle strade italiane
negli ultimi 10 anni. Gli esperti del settore prevedono che l’abbassamento
del limite di velocità avrebbe diversi effetti benefici primo
fra tutti il dimezzamento del numero delle vittime. È importante
evidenziare anche i benefici economici e sociali di tale provvedimento
che porterebbe una netta diminuzione dei costi della sicurezza. In
una metropoli già congestionata dal traffico motorizzato, abbassare
il limite di velocità di 20 km/h nelle zone residenziali non
creerebbe grandi disagi agli automobilisti lasciando quasi inalterati
i tempi di percorrenza.
In merito
a questa iniziativa abbiamo posto una domanda al Presidente del IV
Municipio Emiliano Sciascia:
D - Nel quartiere di Colli Aniene ci sono alcuni larghi viali
che hanno pagato all'alta velocità alcuni tristi tributi di
sangue. Crede che il limite di 30 km orari possa essere un deterrente
sufficiente o il Municipio metterà in atto altri provvedimenti
per mettere in sicurezza queste strade?
R - “Abbiamo valutato la possibilità di istituire alcune
zone con il limite dei 30 km orari insieme alla Polizia Locale e all’Azienda
per la Mobilità, ma questa soluzione non era possibile nei
larghi viali che lei cita, poiché oltre a prevedere un restringimento
della carreggiata, bisogna anche considerare la necessità che
in quelle strade non circolino mezzi pubblici. In questo momento stiamo
considerando la possibilità di istituire ‘isole ambientali’,
in zone ancora da definire”.
Antonio
Barcella
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