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giugno 2014 –
Ormai non passa giorno senza che il CDQ di Tor Sapienza segnali alle
istituzioni il giornaliero rogo tossico proveniente da via Salviati
o discariche limitrofe. Stanchi di aspettare un intervento che stenta
ad arrivare e stufi di respirare aria alla “diossina” per la combustione
di materie plastiche, i membri del comitato hanno deciso di usare
l’ironia nel tentativo di smuovere i politici dalle loro poltrone.
Per darvi un esempio ecco il testo del messaggio inviato oggi al Sindaco
di Roma Ignazio Marino, ai presidenti del IV e V Municipio Sciascia
e Palmieri, agli assessorati competenti, alla Polizia Municipale e
ad alcune testate giornalistiche: “Nuovi roghi in orario adatto
ad avvelenare anche il pranzo. Caratteristica che solo noi possiamo
vantare ovvero più roghi più volte al giorno !! Accorrete
numerosi i posti termineranno a breve. Abbiamo chiesto a Chernobyl
se gradiscono trasferire la Centrale sul nostro territorio. Oramai
siamo refrattari a qualsiasi esalazione !!! Fintanto che avremo fiato
continueremo ad urlare il nostro disagio. In attesa di un cortese
cenno di riscontro. Ancora e sempre in attesa. CDQ di Tor Sapienza”
Dello stesso tenore il messaggio inviato dal segretario CDQ di Tor
Sapienza il giorno prima: “Indovinate perché Vi scrivo
? Per l'assordante cinguettio degli uccellini ? Per il pervadente
odore di margherite appena colte ? Per il fastidiosissimo rumore degli
scoiattoli che arrampicano sugli alberi ?? ...e invece no !!! Vi segnalo
anche oggi, roghi tossici dentro e attorno al Campo rom di Via Salviati...da
mattina a sera !!!!!!! Quando ve la date una bella svegliata ????
La situazione ha superato ogni limite e le attese sono giunte al termine
!!! Possiamo attenderci qualcosa di diverso dalle solite chiacchiere
?????”
Anche nei giorni precedenti sono state inviate una serie di missive
che tentavano, attraverso il sarcasmo e il dileggio, di smuovere un
po’ di dignità istituzionale in chi sta facendo veramente poco
per risolvere un problema che, badate bene, va avanti dagli anni ‘novanta
e non vede via di soluzione.
La legge sui roghi, approvata per la terra dei fuochi ma applicabile
a tutto il territorio italiano, resta mestamente solo un pezzo di
carta redatto sulla spinta dell’opinione pubblica ma ignorata da chi
dovrebbe applicarla nel tentativo di tutelare il cittadino.
Legambiente:
“Sulla Terra dei Fuochi chiediamo alla politica un deciso cambio
di passo. Servono trasparenza, certezze e programmazione degli
interventi”
“La sospensione dei campionamenti sui suoli a rischio è
ulteriore dimostrazione che sulla Terra dei Fuochi la politica
continua ad agire senza un'azione organizzata e costruttiva.
Sono tante, troppe le domande senza una risposta. Perché
la sospensione arriva solo a ridosso della scadenza del 7 giugno
prevista dal decreto? Perché senza comunicazione e condivisione
si cambia strategia? Al di la' degli annunci e proclami c'è
una programmazione? E perché dopo vent'anni di immobilismo
ora scatta l’emergenza rifiuti radioattivi? E’ proprio il caso
di dire che mentre a Roma si discute Sagunto brucia. Ancora
una volta si sta perdendo tempo. Chiediamo ai ministri dell’Ambiente,
della Salute e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
un deciso cambio di passo. Oggi servono trasparenza e certezze
sulla programmazione degli interventi. Solo così lo Stato
può tornare ad essere credibile e riconquistare la fiducia
dei cittadini garantendo una partecipazione e informazione completa
e mettendo in campo una serie di azioni e strumenti efficaci
per combattere le illegalità ambientali e aiutare così
la Terra dei Fuochi. Quello che stiamo vedendo ancora una volta
va nella direzione contraria. Fin dall’inizio abbiamo espresso
le nostre perplessità e preoccupazioni sulla reale possibilità
di rispettare le scadenze previste dal decreto Terra dei Fuochi.
Serviva uno sforzo straordinario che non c’è stato. Ora
è dunque necessario che non ci siano ulteriori perdite
di tempo a garanzia della salute di chi abita in quelle zone
e per dare certezza a produttori e consumatori”. In una nota
Rossella Muroni e Michele Buonomo, rispettivamente direttrice
nazionale e presidente regionale di Legambiente, commentano
le ultime vicende che riguardano la sospensione dei campionamenti
nella Terra dei Fuochi.
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Antonio
Barcella
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