Bombe d’acqua sulla capitale – segno di sostanziali cambiamenti climatici?

16 giugno 2014 Le bombe d’acqua che hanno colpito Roma, a più riprese, dal pomeriggio di ieri ci pongono qualche tema di riflessione. È normale che si passi nel giro di poche ore dall’allerta 3 della Protezione Civile per ondate di calore ai preoccupanti fenomeni temporaleschi e magnetici che in poche ore hanno fatto precipitare le colonnine di mercurio, anche di 10°, e che hanno messo la città in ginocchio? Stiamo andando incontro a sostanziali cambiamenti climatici irreversibili che peggioreranno la vivibilità del pianeta? I segnali ci sono tutti ma a doversi preoccupare maggiormente saranno soprattutto le generazioni future che sconteranno gli errori ambientali della nostra epoca.
Intanto i primi fenomeni climatici anomali di un’estate strana e partita con il piede sbagliato sono sotto gli occhi di qualsiasi osservatore attento. Auto bloccate sul Raccordo Anulare trasformato in una piscina lunga quasi 7 chilometri, voli dirottati da Ciampino in altri aeroporti, metro A interrotta tra Anagnina e Arco di Travertino con fiumi d’acqua che si riversavano all’interno della stazione attraverso le scale di accesso, treni in ritardo, chiusura anticipata per il Settecolli. Sono le conseguenze del nubifragio che si è rovesciato domenica pomeriggio su Roma e che ha danneggiato soprattutto la zona sud-est della città. Tanti disagi hanno colpito diversi quartieri della capitale per allagamenti ed alberi caduti e che hanno richiesto decine di interventi dei vigili del fuoco e della protezione civile.
A causa della bomba d’acqua, la carreggiata esterna del Raccordo anulare è stata chiusa dal km 50 al km 43 (Ciampino) e il traffico è stato deviato in carreggiata interna, con inversione di marcia altezza dell’area di servizio Ardeatina. Automobilisti infuriati restavano prigionieri per ore sul GRA in attesa che la situazione si sbloccasse. Numerosi gli allagamenti segnalati nel resto della città (anche in alcuni punti di viale Togliatti) e rallentamenti ovunque per l’apertura di voragini, smottamenti e frane.
Altri forti fenomeni temporaleschi si sono ripetuti nella nottata e ancora altri sono previsti nella giornata di oggi portando ancora più criticità ai romani a causa della giornata lavorativa.
Dovremo imparare a convivere con questi violenti cambiamenti climatici? Le risposte degli esperti sono ancora molto ambigue e per nulla rassicuranti.

Antonio Barcella
www.collianiene.org
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