30
giugno 2014 –
Non avere un piano o evitare di prepararne uno per i provvedimenti
necessari sulle Politiche Sociali, è una strategia che alla
fine non paga. La giunta del Sindaco Marino sulla “questione rom”
e sui “centri di accoglienza immigrati” è riuscita nell’opera
di scontentare veramente tutti: residenti, associazioni,
comitati, rom ed immigrati.
A conferma di questo l’Associazione 21 Luglio ha emesso un comunicato
con il quale chiede “di istituire con urgenza una delega ad hoc
per affrontare la ‘questione rom’ nella Capitale e affidare
l’incarico a una persona indipendente e competente che sappia
tracciare nuove linee guida per la chiusura dei ‘campi’”. Non
passa, poi, giorno senza che il Comitato di Quartiere di Tor Sapienza
lanci accuse di immobilismo all’amministrazione capitolina
in relazione ai roghi tossici provenienti dal campo
rom di via Salviati e dalle zone limitrofe, usando parole dure e taglienti
al fine di innescare una qualsiasi reazione dalle istituzioni.
Intanto
i cittadini di Settecamini/Case Rosse si sono battuti e hanno vinto
la loro battaglia contro il varo di un nuovo Centro di Accoglienza
Immigrati nel quartiere dove vivono. La domanda legittima che si fanno
i residenti del IV Municipio è “perché viene
scelto sempre il territorio del Tiburtino per questi progetti nel
quale esistono già strutture analoghe? Possibile che non ci
sia altro luogo in tutta Roma da adibire a questa funzione?”.
Scelte sbagliate o inerzia che danneggiano rom, immigrati e residenti.
I primi due devono fare i conti con il sovraffollamento e le condizioni
disumane in cui versano campi e i centri di accoglienza e gli
abitanti della periferia romana debbono subire nuovi focolai sanitari
e scarsa sicurezza.
“In questi dodici mesi - scrive l’Associazione 21 luglio in una
lettera inviata al sindaco Marino – l’Assessore Cutini ha mostrato
scarsa competenza e mancanza di una visione politica adeguata
per allineare la città di Roma alle linee guida indicate dalla
Strategia Nazionale per l’Inclusione dei Rom. Le decisioni assunte
dall’Assessore sono state contrassegnate dall’approccio emergenziale,
improvvisazione, sperpero di denaro pubblico e violazione
dei diritti umani fondamentali”. Una dura accusa che
condividiamo in molti suoi punti.
Tornando alla situazione
emergenziale del Centro Accoglienza per i Rifugiati Politici di
via delle Messi D’Oro, questa mattina un nostro lettore ci ha fatto
un quadro più dettagliato della crisi di sovraffollamento:
“Ho letto oggi con viva partecipazione l'articolo dove si parla
del campo di accoglienza di via delle Messi D'Oro. Io purtroppo, e
mi dispiace dire purtroppo, abito davanti a questo campo da più
di venti anni e fino ad oggi ho sempre difeso chi ci viveva, perché
non avevano mai dato il minimo disturbo. Oggi invece con questi
nuovi arrivi le cose sono enormemente cambiate. A tutte le
ore del giorno e della notte bivaccano su cartoni, materassi e altro
nel piazzale dove i pulman di turisti dovrebbero fare sosta, ma così
non è più possibile perché anche le colonnine
dove gli autisti dovrebbero fare i pass sono ostruite da loro. Ma
tutto questo è niente di fronte all’uso della parte di verde
che costeggia i palazzi come loro personale latrina, che confina con
un asilo nido. Questi immigrati non si fanno nessuna remora a espletare
le loro funzioni fisiologiche anche se affacciati alle finestre ci
sono donne o bambini. La Croce rossa viene ogni due giorni e ci ha
confermato che, sempre purtroppo, ci sono diverse malattie che circolano
fra queste persone. Pensa che si possa far intervenire l'ufficio di
igiene per avere una disinfezione del luogo? Io non sono mai stato
contrario ad aiutare i più bisognosi, ma a tutto c'è
un limite. Mi scusi per questo sfogo, ma non ne possiamo più.
Alvaro”.
Sindaco Marino, Assessore Rita Cutini, Presidente Sciascia (ndr:anche
se la delega su questi problemi è dell’amministrazione centrale,
la tutela del territorio inizia dal Presidente del Municipio e qualche
volta occorre avere il coraggio di battere i pugni sul tavolo o di
sbattere qualche porta) non pensate che sia giunta l’ora
di dare qualche risposta ai cittadini o dobbiamo sempre sperare che
la soluzione ai nostri problemi arriverà da chi vi seguirà
nella prossima legislatura? La nostra è una evidente provocazione
che attende, soprattutto, una risposta nei fatti perché
di parole siamo ormai stanchi.
Antonio
Barcella
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