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settembre 2014 –
Viale Ettore Franceschini segna in un certo modo la centralità
del quartiere di Colli Aniene. La sua collocazione va da viale Togliatti,
quasi a ridosso dell’autostrada A24, fino a Piazzale Camillo Loriedo
costeggiando, oltre l’abitato, diverse aree verdi: parco dell’Anfiteatro,
area verde di via Zanardi e il parco di Dolce e Salato con le sue
caratteristiche fontane. Lungo questa strada, inoltre, sorge la chiesa
di Santa Bernadette Soubirous, luogo di culto per la comunità
cattolica e fulcro culturale del quartiere. Dove il viale si allarga
in maniera considerevole, tra la Coop e il porticato posto sull’altro
lato della strada, ha rappresentato per i primi residenti la “piazza
di Colli Aniene”. Infatti i ragazzi di allora usavano dire
“ci vediamo stasera in piazza” riferendosi a quel tratto
di viale. A distanza di anni dalla sua progettazione, purtroppo, ci
sono ancora problemi non risolti come l’illuminazione dei due viottoli
di attraversamento della carreggiata centrale e l'inquinamento elettromagnetico
prodotto dall'elettrodotto che trasporta l'energia elettrica.
Ettore
Franceschini nacque a Perugia il 30 agosto 1889 e morì
a Roma il 9 dicembre 1960. La storia politica di Ettore Franceschinisi
svolse negli anni drammatici e violenti a cavallo delle due guerre
mondiali e si inquadra nel periodo delle lotte operaie, delle speranze
rivoluzionarie e della reazione fascista. Fu sindaco di Perugia dal
28 ottobre 1920 al 4 maggio 1921: pochi mesi ma ricchi di implicazioni
e di conseguenze per le sorti dell’amministrazione della città.
La sua elezione ebbe un importante significato per Perugia, per la
prima volta una lista elettorale dichiaratamente socialista, composta
da artigiani, operai, contadini, otteneva la maggioranza a Palazzo
dei Priori. Ettore Franceschini fu un autodidatta dal punto di vista
politico, si formò attraverso le lotte sindacali e nelle riunioni
di partito, per questo fu un’autentica novità quando occupò
la poltrona più rilevante nella Sala del Malconsiglio. L’entusiasmo
iniziale per la sua elezione fu presto contrastato da attacchi e da
ingiurie dell’opposizione fino a che gli squadristi fascisti dettero
l’assalto al Comune e l’amministrazione liberamente eletta fu sostituita
da un commissario prefettizio. Pagò i suoi ideali durante il
ventennio con sacrifici e privazioni pesanti. Fu condannato a cinque
anni di domicilio coatto, scontato prima a Favignana e poi a Lipari.
Rimase sempre nel mondo della politica con ruoli di secondo piano
anche nell’Italia repubblicana e in seguito alla scissione di Palazzo
Barberini si schierò nelle file di Saragat.
Difficile comprendere come, ad un personaggio politico di relativa
importanza e con pochi contatti con la città di Roma, sia stata
assegnata la dedica di una viale centrale ed importante per il nostro
quartiere. Non discutiamo la persona o i suoi trascorsi storici ma
i criteri con cui i responsabili della toponomastica romana assegnano
i nomi alle vie della nostra città. Non vi neghiamo che abbiamo
trovato una certa difficoltà a trovare biografie di Ettore
Franceschini che non risulta presente neppure sui siti di Wikipedia
e della Treccani, ossia le enciclopedie più diffuse del web
italiano. A nostro parere, questa strada ed altre vie del quartiere
potevano essere intitolate a tanti illustri personaggi, di questo
territorio o di maggiore levatura nazionale, che nel tempo hanno contribuito
a diffondere la cultura romana nel mondo.
Antonio
Barcella
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