Al
Presidente IV Municipio di Roma Emiliano Sciascia
All’Assessore alla Trasformazione Urbana del Comune di Roma
G. Caudo
Per
la conferenza urbanistica nel IV Municipio
La città di Roma, da sempre segnata dalla speculazione
edilizia, è stata investita negli ultimi decenni, da
una cementificazione inutile, violenta.
A Roma si è costruito di più che nelle altre città
e il capitale ha usufruito maggiormente di strumenti (compensazioni,
perequazioni, deroghe e varianti al PRG, ecc.) per la riproduzione
e la stabilizzazione del profitto.
Contemporaneamente le politiche nazionali e locali hanno determinato
una riduzione delle tutele sociali (nella scuola come nella
sanità, nei servizi sociali e culturali), degradando
i servizi pubblici, istituzionalizzando la precarietà
del lavoro e della vita delle persone.
Chi negli anni ha permesso e tollerato questo presente, ha assecondato
un modello mercificato della città e delle sue comunità.
Una concezione che ha distorto lo stesso PRG del 2008, sviluppando
un’idea città incentrata sulla produzione edilizia.
In questa condizione, il territorio municipale è la dimensione
in cui ricostruire un altro modello di democrazia ( partecipata
e deliberativa), con una economia alternativa fatta di servizi
pubblici, per garantire lavoro, socialità e ambiente.
La partecipazione non può essere un colluttorio e deve
attuarsi nel rapporto di ascolto reciproco e di decisioni condivise.
Il territorio deve rispondere ai bisogni e alle richieste dei
cittadini : diversamente è la solita storia.
Se la conferenza urbanistica è dunque occasione per interpretare
il territorio e il suo senso con quanti lo abitano e lo rendono
vivo, saremo presenti e attivi per ripensare e ricostruire i
quartieri e il Municipio; consapevoli che nella strada e tra
la gente troveremo sempre ascolto e cittadinanza.
Ma la nostra disponibilità a sostenere possibili e nette
scelte per l’assetto del territorio e della città non
può essere mortificata e compressa nei tempi stretti
previsti dal percorso delle conferenze urbanistiche municipali;
né può concludersi nella Conferenza Urbanistica
Cittadina senza una verifica dei suoi stessi indirizzi da parte
del IV Municipio e degli stessi cittadini.
Chiediamo dunque tempi maggiori (almeno fino a novembre 2014)
per un approfondimento largo e coinvolgente, per assumere indirizzi
e scelte a un territorio da restituire ad un buon vivere dei
suoi abitanti.
Se c’è un campo in cui il decentramento amministrativo
e gestionale deve trovare la più rapida applicazione
è quello della gestione del territorio: con questo intendiamo
che la città e i quartieri per rigenerarsi hanno bisogno
di democrazia e di nuove regole. Nei municipi ad esempio si
dovranno rapidamente riattivare i “laboratori della partecipazione“
a suo tempo previsti da apposita delibera del Comune di Roma.
Nella distanza che si è venuta a creare tra istituzioni
e cittadini è necessario un di più; sollecitiamo
il Municipio ad assumere la responsabilità di farsi garante
di questo percorso riportando alla decisione locale quanto prodotto
dalla Conferenza urbanistica cittadina, di condividere con i
propri abitanti le scelte e le priorità.
Invitiamo l’Assessore e il Sindaco a realizzare quel decentramento
amministrativo e gestionale che può aprire una nuova
stagione restituendo dignità a Municipi ormai opachi
nella loro funzione e democrazia ai cittadini.
Nutriamo infine la speranza che dopo anni di prevalenza dell’interesse
privato su quello pubblico l’attenzione delle Istituzioni locali
ricollochi le proprie scelte a favore delle comunità
cittadine.
La revisione del PRG è lo strumento naturale che qui
sollecitiamo per rimuovere vincoli e strettoie che impediscono
una diversa visione della città.
Per recuperare spazi e funzioni alla città e nei quartieri
chiediamo di organizzare il recupero e la gestione popolare
di quanto è in abbandono o non in uso del patrimonio
pubblico o privato ricorrendo anche a meccanismi di diffida
e di esproprio come previsto anche in Costituzione e come nelle
delibere e nella pratica di altri importanti Comuni d’Italia
(Milano, Napoli, Messina, Bologna).
Nello scenario del IV Municipio, caratterizzato da isolamento
culturale , dal disagio economico, la disgregazione sociale
è stata favorita con la deindustrializzazione, la commercializzazione
e la speculazione immobiliare. Ne sono testimonianza gli scheletri
industriali che punteggiano la consolare, il moltiplicarsi di
centri commerciali e di sale giuoco, la viabilità e un
trasporto pubblico al collasso .
Nel corpo sociale si sono aperte ferite maleodoranti: sacche
di spaccio della droga, il più alto tasso di abbandono
scolastico, carenza di servizi culturali.
Il nodo territoriale che qui si sottoscrive è formato
da nuclei di resistenza civile, ognuno con la propria storia
e speranza, con pratiche diversificate di azione e di iniziativa.
Siamo nuove (e meno nuove) insorgenze politiche : comitati per
l’'ambiente, per la scuola, per i trasporti, per il diritto
alla casa, per il lavoro, per la cultura, ecc. Rappresentiamo
istanze sociali e stili di vita , siamo testimoni dei possibili
cambiamenti dei modi produzione e di consumo. La realtà
territoriale e le sue ricadute sui bisogni concreti dei cittadini
sono il nostro denominatore comune.
Siamo insieme a partecipare a questa conferenza per verificare
la possibilità di passare dalla disperazione alla speranza,
dal conflitto alla collaborazione , dalla amministrazione verticistica
alla trasformazione partecipata. La ritualità e le rappresentazioni
formali non sono nel nostro bagaglio: per questo sollecitiamo
una discontinuità nelle pratiche e nelle scelte dei rappresentanti
istituzionali. Chiediamo a noi e a voi il coraggio del cambiamento.
Nodo Territoriale Roma Tiburtina
Gerini
occupato, Ram, Amici del cinema, BPM, co.co.qui, Comitato Tiburtina
per l’uso pubblico delle caserma, Parco via Pomona, Comitato
Tiburtina, Parchetto via Feronia, , Comitato Ponte Mammolo -Rebibbia,
Assoc.16 febbraio, Comitato Cittadino Pietralata Tiburtino,
Associazione di zona Tiburtino Nord, Comitato della Collina
di Pietralata – Area Pertini, Comitato per la difesa del Parco
Feronia ,Comitato di quartiere Collina Lanciani, Consorzio di
Vigna Mangani”
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