Salta il trasferimento della Caserma Ruffo e di altri beni al Comune di Roma

2 ottobre 2014 L’Agenzia del Demanio informa che sono stati pubblicati sul proprio sito istituzionale i dati aggiornati sull’attuazione delle procedure di trasferimento degli immobili dallo Stato agli Enti locali, secondo quanto previsto dal cosiddetto “Federalismo Demaniale” (art. 56-bis del D.L. n. 69 del 21 giugno 2013). Brutte sorprese attendono i cittadini del IV Municipio perché il ventilato passaggio di alcune caserme al territorio sono saltate con la giustificazione “IL MINISTERO DELLA DIFESA HA CONFERMATO LA PERMANENZA DELLE PROPRIE ESIGENZE ISTITUZIONALI”. Ma non c’era un accordo tra il sindaco di Roma e il Ministero? Eppure la notizia era stata diffusa dal sito ufficiale di Roma Capitale che qualche mese fa riportava: “…Con l’altra delibera si torna sul versante delle ex caserme: dopo l’ok al riuso della Guido Reni per insediarvi la Città della Scienza, la Giunta ha approvato ora uno schema d’intesa per l’acquisizione e il reimpiego di sei caserme: la 'Ruffo' in via Tiburtina
Ora invece l’Agenzia del Demanio ha espresso parere negativo in merito al trasferimento di alcuni beni al Comune di Roma tra cui l’area definita “nodo di scambio di Ponte Mammolo”, la Caserma Ruffo (ex Forte Tiburtino), la caserma Gandini (ex Forte di Pietralata) e il compendio denominato “ex Casa del Fascio” in località Settecamini.
Proprio in questi giorni, nell’ambito della Conferenza Urbanistica del IV Municipio, si stavano presentando proposte e progetti per il riuso pubblico di questi beni e ora il comunicato dell'agenzia del Demanio spiazza i cittadini e vanifica il lavoro.
Una notizia incredibile che ha generato un commento amaro da parte di un consigliere del IV Municipio: “Tutto il lavoro sulle caserme buttato al vento. Che immensa presa in giro! Che paese ridicolo!”.
Non possiamo che essere d’accordo con lui.

Antonio Barcella
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