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ottobre 2014 – C’è chi parla senza mezzi termini
di ritorsioni per lo sgombero parziale del campo rom di via Salviati
ma, come è giusto, bisogna attendere le conclusioni degli inquirenti
prima di accusare esplicitamente qualcuno. Di una cosa siamo ormai
certi: il livello di tensione tra i cittadini di Tor Sapienza e l’insediamento
rom di via Salviati è a livello critico. Alcune esplosioni
nella notte scorsa, avvertite fino a Colli Aniene, hanno fatto presagire
qualcosa di terribile, per fortuna i danni si sono limitati ad un
incendio nel deposito AMA di Via Pasini senza che nessuna persona
ne abbia fatto le spese. Dopo questo rogo doloso e le esplosioni conseguenti,
che hanno seguito di poche ore i cassonetti dati alle fiamme dei giorni
scorsi, a Roma Est ormai si respira un clima da “intimidazione mafiosa”
e tanta responsabilità viene attribuita dai cittadini all’attuale
sindaco di Roma e alla sua Giunta che hanno ignorato con tanta indifferenza
i disagi di questa parte della periferia romana, fino a che la situazione
non si è incancrenita. Sgomberi tardivi che scontentano tutti
non appare la soluzione più idonea; è solo una reazione
tardiva ad un problema che andava affrontato per tempo e con soluzioni
in grado di accontentare tutti.
Il
CdQ di Tor Sapienza parla apertamente di “attacco allo STATO” e paragona
Tor Sapienza a Capaci. Noi per primi invitiamo tutti ad abbassare
i toni perché la situazione di Tor Sapienza, seppure grave,
non è certamente paragonabile all’attacco che lo Stato Italiano
subì attraverso la strage
di via Capaci. Rimane un fatto da non sottovalutare,
dove le Forze dell’Ordine devono intervenire immediatamente per riportare
la situazione alla normalità e dove la Giunta Marino si deve
assumere le proprie responsabilità e correggere l’assenteismo
fino ad oggi dimostrato prima che Roma Est diventi una polveriera.
Solo per dovere di informazione riportiamo due punti di vista ben
diversi sulla stessa questione. Lasciamo al lettore la libertà
della propria opinione.
CDQ
Tor Sapienza – “Tor Sapienza come Capaci . Attacco allo STATO.”
“A distanza di due giorni dalla fine del parziale sgombero di
Via Salviati, dalla mano dura del Comune di Roma contro i Roghi Tossici
e la filiera che provvede alla "fusione di Rame e Metallo",
da anni presente all' interno del Campo Rom di Via Salviati, dopo
cassonetti dati alle fiamme e vetture con bambini prese a sassate,
criminali senza passaporto e senza nazionalità, senza vergogna
e senza pudore assaltano e danno fuoco al deposito AMA di via Salviati,
primo presidio di legalità e di rappresentanza del Comune di
Roma in zona, colpevole di aver osato attuare un tentativo di LEGALITA'
e NORMALIZZAZIONE che mai avrebbe dovuto ANCHE SOLO PENSARE. Tor Sapienza,
un quartiere sotto scacco di un gruppo di criminali senza distinzione
di nazionalità o colore della pelle, che stupiti della domanda
di LEGALITA' e di tutela del DIRITTO ALLA SALUTE di cittadini normali,
pone in essere un inequivocabile e chiaro episodio di INTIMIDAZIONE
MAFIOSA, per ristabilire la "corretta" omertà e il
"corretto" silenzio di cui fino ad oggi hanno goduto.”
Movimento
Camminare Insieme - Rom di Roma - "In merito all'allontanamento
dei nuclei familiari dai campi nomadi autorizzati o tollerati e opportuno
puntualizzare alcuni aspetti:
Diverse famiglie hanno proposto avverso il provvedimento di allontanamento
ricorso amministrativo od in via gerarchica che,anche
Se non interrompono sul piano giuridico l'esecutività provocano
un danno immediato a coloro che ne sono interessati;
Che elementare buonsenso a cui dovrebbe ispirarsi l'azione politico-amministrativa
di un ente locale consiglierebbe contemperare gli aspetti giuridici
con le situazioni socio-ambientali del contesto in cui si opera;
Che le decisioni in merito ai ricorsi presentati hanno tempi celeri;
Che pertanto la tempestività con cui vengono allontanate le
famiglie dai campi appare un mero esercizio propagandistico;
Che le famiglie ad oggi oggetto di tale provvedimento hanno figli
minori che frequentano regolarmente la scuola del l'obbligo e che
in conseguenza dei provvedimenti di sgombero diventano soggetti a
rischio di dispersione scolastica interrompendo i percorsi di integrazione
che la stessa amministrazione ha l'obbligo di promuovere;
Che al contrario di quanto avveniva in passato con le amministrazioni
precedenti non sono comunque state previste da parte dell'assessorato
ai servizi sociali situazioni alloggiati e alternative per donne ,minori
e soggetti fragili violando i piu'elementari diritti delle persone.
Per questi motivi
Si chiede l'immediata sospensione delle attività' di sgombero
per i soggetti che hanno impugnato per via legale i provvedimenti
dell'amministrazione di Roma capitale fino al pronunciamento degli
organi preposti;
La riammissione nei campi di coloro che ne sono stati allontanati;
E comunque in presenza di minori scolarizzati la sospensione dei termini
fino alla fine dell'anno scolastico;
È comunque nell'ambito delle attività di sgombero la
garanzia dell'assistenza a minori,donne e soggetti fragili come previsto
dalle norme;
A tale scopo si propone l'istituzione di un tavolo tecnico in grado
di valutare ed individuare i percorsi più' opportuni per garantire
tanto i percorsi di integrazione quanto gli irrinunciabili obbiettivi
di ripristino della legalità all'interno dei campi."
Antonio
Barcella
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