5
novembre 2014 – In data 31 Ottobre 2014 il TAR del
Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Comitato di Quartiere Case
Rosse annullando la determinazione 6593 del 20 Novembre 2013 nel punto
in cui la Provincia di Roma autorizzava la BASF ad incrementare la
quantità di rifiuti pericolosi (catalizzatori esausti) da bruciare,
da 240 ton/anno a 450 ton/anno, e ad aumentare tutti i rifiuti fino
a 500 ton/anno.
La BASF era stata così autorizzata dalla Provincia di Roma
a triplicare i rifiuti pericolosi da bruciare nel suo inceneritore
in un'area divenuta residenziale con, a pochi metri, la presenza
di un asilo nido.
Nella sentenza viene ribadita la “legittimazione attiva del comitato
composto da numerosi cittadini residenti/domiciliati nella zona dove
è collocato l’impianto in questione, che lo stesso Comitato
Case Rosse è radicato e attivo in via continuativa da diversi
anni nel territorio, senza fini di lucro, con scopo statutario di
rimozione delle cause esistenti e dunque di tutela ambientale”. (respinta
l'illegittimità del comitato richiesta dalla Provincia perché
destituita di fondamento)
La sentenza specifica “Nel merito il ricorso è fondato nel
punto in cui era stato disposto l'incremento della quantità
autorizzata di catalizzatori esausti da trattare “per eccesso di potere
sotto i concorrenti profili del difetto di istruttoria e di motivazione”.
Il comitato accoglie con viva soddisfazione la sentenza del TAR, e
ringrazia l’associazione Raggio Verde per la competente tutela legale
fornita. Auspica da parte della Provincia di Roma e delle Istituzioni
un'attenta ponderazione dei delicati interessi in gioco e soprattutto
un più attento operato nel rispetto e nella garanzia della
salute della cittadinanza. In
allegato la sentenza.
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org