Conferenza “Piazza Tiburtino III” alla Vaccheria Nardi

13 gennaio 2015 – Mercoledì 14 gennaio alle ore 15 presso la Biblioteca della Vaccheria Nardi è in programma la Conferenza “piazza Tiburtino III” a cura del Liceo Artistico Statale ‘Enzo Rossi’. Saranno presenti gli autori del documentario sulla storica piazza del quartiere Tiburtino: Riccardo Russo e Paolo Barberi.

Dal 1936 ai giorni nostri il Tiburtino III è molto cambiato ma, tra gli enormi volumi di cemento che ne disegnano oggi il profilo, si può ancora intravedere la continuità di una preziosa memoria collettiva. Attraverso un lungo lavoro di interviste sul posto, un gruppo di ricerca ha cercato di ricostruire l'evoluzione del rapporto tra questa comunità e il suo territorio nel corso del tempo.

Il film racconta una singolare storia collettiva, scandita dalle lunghe lotte per la casa e per la dignità che nel tempo hanno modificato lo spazio e la vita delle persone. E proprio nello spazio sono raccolti i racconti di questa epopea, iniziata nei lotti di una borgata che non esiste più e giunta tra i palazzi di un quartiere moderno, in una grande piazza pubblica che ancora non esiste.

Per far conoscere ai giovani la storia delle periferie romane, il Liceo Artistico ‘Enzo Rossi’ promuove, dopo il primo incontro presso la Biblioteca Vaccheria Nardi, una serie di conferenze tenute da noti studiosi di architettura e di storia che si svolgeranno nell’Aula Magna della scuola da gennaio a marzo del 2015.

Tiburtino III nasce come una delle borgate ufficiali di Roma verso la metà degli anni 1930. I confini erano via di Grotta di Gregna, piazza Santa Maria del Soccorso, via Tiburtina. La zona è stata oggetto di una drastica ristrutturazione urbanistica avvenuta tra il 1974 e il 1990 fortemente voluta dalla popolazione residente. Attualmente l'area del Tiburtino III nasconde le tracce della borgata ufficiale IACP costruita nel 1936 per dare alloggio a quota parte degli abitanti del centro storico sfrattati durante l'operazione di "risanamento" attuata tra il 1930 e il 1938 dal Governatorato di Roma. Al Tiburtino III andarono in prevalenza gli abitanti della Ferratella (zona San Giovanni - Porta Metronia), via delle Botteghe Oscure, Borgo Pio. La costruzione del quartiere proseguì nel secondo dopoguerra ad opera del gruppo APAO, composto da giovani architetti organici capitanati da Bruno Zevi: tra essi Ludovico Quaroni e Piero Maria Lugli. Della vecchia borgata non resta che qualche edificio esemplare, mentre la semi totalità dei "lotti" popolari di color giallino pallido che disegnavano l'ambiente extraurbano (citato in alcuni passi di "Ragazzi di vita" di Pasolini) sono stati abbattuti e sostituiti con edifici in linea di colore grigio, alti dai 4-7 piani, costruiti in cemento armato e tamponati con pannelli prefabbricati di gesso. Attualmente il quartiere è inglobato nel tessuto urbano di Roma, e ha perduto quei caratteri di riconoscibilità morfologica che sono propri delle 11 borgate ufficiali dello stesso periodo storico; in compenso la qualità degli alloggi è decisamente migliorata, in linea con lo standard contemporaneo. (fonte Wikipedia)

Antonio Barcella
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