I tagli comunali alla scuola colpiscono pesantemente materne e asili nido

14 gennaio 2015 – Eccola qui la "geniale" rivoluzione del Campidoglio e le conseguenze per le scuole materne e i nidi comunali: inutile sostituire le titolari assenti, lasciamo pure 20/25 bambini di età inferiore ai tre anni sotto la sorveglianza di una sola maestra (finora il rapporto era di un'educatrice per sei bambini) senza valutare le necessità fisiologiche e di controllo che occorrono ai piccolini questa fascia di età. Dopo i tagli alla sanità che hanno colpito soprattutto i Pronti Soccorso, dove la gente può morire per i ritardi nell’assistenza e per la scarsità di personale, ecco quelli alla scuola pubblica che porterà un peggioramento inevitabile per la qualità dei servizi per scuole materne e asili nido e, in qualche modo, anche scuole primarie. Un taglio di circa un migliaio di educatori che andranno ad aumentare la percentuale dei disoccupati dimostrando come per questa nazione rappresentiamo solo numeri. I risparmi sulla spesa pubblica che i cittadini chiedevano allo Stato erano rappresentati soprattutto dalle spese della politica e degli armamenti ma la “casta” ha interpretato in altro modo le richieste continuando ad aumentare l’esercito di precari, disoccupati e di indigenti e perseverando nel rinforzare il muro di gomma sui propri privilegi.
Per questo appoggiamo la motivata protesta di Educatori ed Educatrici delle scuole d'infanzia e degli asili nidi che da qualche giorno sono sul piede di guerra; per questo vi invitiamo a firmare la Petizione che chiede la revoca del nuovo modello organizzativo degli asili nido e delle scuole dell'infanzia della Capitale. I cittadini hanno già pagato cara una crisi troppo lunga creata proprio da quella politica che non intende rinunciare a nulla dei propri benefici.

Revoca il nuovo modello organizzativo dell'asilo nido e della scuola dell'infanzia comunale che penalizza fortemente l'educazione e l'armonia dei nostri figli, oltre a squalificare la figura delle educatrici.

Da gennaio 2015 avverranno dei notevoli cambiamenti nell’ambito organizzativo delle educatrici negli asili nido del Comune di Roma che inevitabilmente si ripercuoteranno sulla qualità della giornata al nido dei bambini.

Oltre alla decurtazione di parte del salario accessorio, molti altri sono i punti che squalificano le educatrici come figure professionali che a nostro avviso, dovrebbero avere un ruolo importante nella formazione di uno stato sociale.
Di seguito verranno elencati solo alcuni dei punti:
- Il rapporto numerico, fino ad oggi regolato nella proporzione di 1 educatrice ogni 6 bambini, non esisterà più. Di conseguenza il personale supplente non verrà più chiamato per il fuori rapporto.
- L’assenza di un’ educatrice per malattia non verrà sostituita. La conseguenza consiste in un aggravio del numero di bambini sui colleghi presenti.
- Ampliamento dell’orario di lavoro di servizio delle educatrici per supplire eventuali carenze.
- Variazione delle mansioni delle educatrici che oltre all’allungamento dell’orario di lavoro, potrebbe comportare il subentrare di un nuovo funzionario e sostituzione di alcune educatrici.
In conseguenza di tutto ciò, invece, è previsto un incremento delle figure dirigenziali, lo stipendio delle quali è aumentato dal’99 ad oggi del 200%. Questa si che è una garanzia per la qualità dei nidi!
In questo stato di mobilitazione è importante la partecipazione di tutti.
Peraltro noi genitori nell ’inoltrare domanda per l’accesso ai nidi del Comune di Roma, abbiamo partecipato ad un bando in cui il Comune stesso richiedeva alcuni requisiti ed offriva un servizio che da qui a poco non sarà più quello per cui abbiamo concorso.

Antonio Barcella
www.collianiene.org

news@collianiene.org

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