31
gennaio 2015 – Un post sul principale social network
redatto dal Presidente della Commissione Ambiente del IV Municipio
Nicolò Corrado annuncia una particolare iniziativa che molti
residenti del tiburtino stavano aspettando: “Stiamo lavorando
affinché entro l'estate il Comune di Roma attivi postazioni
chiavi in mano di Car Sharing nel IV Municipio. Siamo convinti che
la mobilità sostenibile sia un tassello fondamentale per cambiare
i nostri stili di vita. Il sistema della mobilità a Roma va
pensato in un ottica di intermodalità vera, l'unica vera opportunità
per diminuire le distanze tra centro e periferia, casa e lavoro. Car
Pooling, Car Sharing, piste ciclabili, corsie preferenziali per i
mezzi pubblici....costruiamo una rete (ndr: ecologica).”
Spieghiamo meglio in cosa consiste il Car Sharing per coloro che non
sono informati sulla materia. Si tratta di un servizio che permette
di utilizzare un'automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola
in un deposito, e pagando in ragione dell'utilizzo fatto. Questo servizio
viene utilizzato all'interno di politiche di mobilità sostenibile,
per favorire il passaggio dal possesso del mezzo all'uso dello stesso,
in modo da consentire di rinunciare all'automobile privata ma non
alla flessibilità delle proprie esigenze di mobilità.
L'auto, in questo modo, passa dall'ambito dei beni di consumo a quello
dei servizi.
Tipicamente si tratta di un servizio commerciale erogato da apposite
aziende, spesso con l'appoggio di associazioni ambientaliste ed enti
locali. L’utente prenota l’auto attraverso l’applet
di un telefonino o di un tablet, la usa e la riconsegna al parcheggio
di origine, quando ha finito di usarla. È quindi necessario
prenotare in anticipo l'utilizzo del mezzo, specificando il periodo
di utilizzo. In alcuni casi si può selezionare un parcheggio
differente da quello di prelievo per la restituzione del veicolo,
previa comunicazione in fase di prenotazione e con eventuale sovrapprezzo
previsto da contratto. Accanto al servizio più tradizionale
è comparso in molte parti quello a flusso libero
che consente agli utenti di prendere una macchina in un posto e lasciarla
in un altro, senza che ci sia l’obbligo della riconsegna in un parcheggio
predeterminato come avviene, invece, per il car sharing tradizionale.
In entrambi i casi, gli utenti non devono preoccuparsi dei costi aggiuntivi
di parcheggio, benzina, assicurazione o di manutenzione dell’auto.
Il possesso di un'automobile privata implica, oltretutto, il costo
di acquisto e la svalutazione al momento della vendita, oltre agli
ovvi rischi di furto o danneggiamento. L'auto in condivisione abbatte
i costi costi relativi all'uso dell'auto rendendoli dipendenti dall'effettivo
utilizzo.
Antonio
Barcella
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