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febbraio 2015 – Un gruppo di ragazzi di etnia rom hanno
scritto una lettera aperta, indirizzata a diversi giornali e siti
web nazionali, della quale divulghiamo il testo integrale: "Siamo
un gruppo di ragazze e ragazzi, Rom e Sinti. Alcuni di noi sono italiani,
altri provengono da vari paesi europei, altri ancora sono nati in
Italia ma di fatto sono sempre stranieri grazie all’accoglienza burocratica
del nostro paese. Tutti noi crediamo nell’onestà, nella giustizia,
nei diritti e nei doveri di ogni essere umano; noi ci stiamo impegnando
e formando come attivisti per dare voce al nostro popolo, fin ora
rimasto legato e imbavagliato. Vogliamo esprimervi una sensazione
che stiamo vivendo in questo periodo, la sensazione si chiama PAURA.
Sì paura, perché sono giorni, forse oramai mesi, che
tv e giornali ci bombardano con messaggi che sostanzialmente dicono:
“i Rom e i Sinti rubano, sono TUTTI delinquenti, vogliono vivere ai
margini della società in baracche fatiscenti, non vogliono
lavorare e nessuno di loro vuole studiare, ecc.”
Bene, mettendoci nei panni di chi non sa niente di questo antichissimo
popolo, inizieremmo a crederci e inizieremmo a non volerli più
nella nostra Italia. E se fossimo BAMBINI, che cosa impareremmo? Sicuramente,
con un germoglio di odio nel cuore così potente e annaffiato
bene tutti i giorni, da grande non solo odieremmo i Rom e i Sinti,
ma saremo pronti a ucciderli, non per cattiveria ma per difenderci
e per difendere la “Nostra” Italia dai cattivi e sporchi Rom e Sinti.
Il nostro pensiero va a tutti quei bambini che direttamente o indirettamente
assimilano concetti senza alcun filtro, tramite i vari talk show,
programmi d’intrattenimento e tg, che quotidianamente accompagnano
alcuni momenti della giornata dei nostri figli.
LA PAURA è che questi ragazzi, e alcune persone per bene, gradualmente
assimilino questi gravi concetti e che da un semplice pregiudizio
cresca nel cuore della gente L’ODIO. Questo è un fatto grave,
che non deve succedere, sarebbe da irresponsabili non fermarlo.
Quindi chiediamo a tutti i professionisti della comunicazione, di
non macchiarsi di questa grave colpa, di non essere complici e artefici
dell’istigazione all’ODIO, della PAURA e della distanza tra la gente.
Chiediamo di non essere usati dai vari politici nelle loro finte campagne
elettorali, ma chiediamo a loro di agire insieme a “noi” Rom e Sinti
per politiche di VERA inclusione sociale compartecipata.
Chiediamo di non essere usati dai vari giornalisti di turno scatenatori
di ODIO e PAURA, per fare audience o vendere qualche copia in più.
Chiediamo a tutti i professionisti della comunicazione di ascoltare
noi Rom e Sinti, perché abbiamo molte storie da raccontare
sulla magnifica cultura millenaria del nostro popolo, così
come sulle difficoltà che quotidianamente affrontiamo, nonostante
non arrivino mai sulle prime pagine dei giornali.
Chiediamo di discutere con noi i perché di certe realtà
e chiediamo di far emergere le fallimentari politiche di ghettizzazione
subite da nostro popolo, molte delle quali emerse negli ultimi tempi.
Vostro è l’Onore e il Dovere di raccontare i fatti, voi siete
coloro che danno gli strumenti alle masse per capire e agire. Siate
portatori di giustizia sociale. Date voce anche alle positività
e alle tantissime storie di normalità, oscurate dall’ e nell’ODIO
mediatico.
Chiediamo verità.
Chiediamo dignità.
Per il nostro popolo.
Con questa lettera chiediamo ufficialmente il vostro IMPEGNO per fare
luce e dare voce al nostro popolo, noi vi offriamo il nostro. Insieme
possiamo e dobbiamo scrivere una nuova pagina.
Da oggi è ufficiale, potete contattarci quando volete. Grazie."
Lettera firmata da 11 ragazzi di etnia rom di diverse città
italiane di cui otto nati in Italia.
Antonio
Barcella
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