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febbraio 2015 – Buche, voragini, asfalto in disgregazione
sono solo alcune delle trappole che ogni giorno gli automobilisti
del Tiburtino e di tutta la periferia romana debbono affrontare sperando
di riportare il veicolo a casa ancora intatto. La situazione delle
strade e dei marciapiedi era già disastrosa prima del maltempo,
figuriamoci come è ora dopo una decina di giorni di serie perturbazioni.
Il terribile cocktail di molteplici problemi relativo al manto stradale
è diventato un grave problema di sicurezza che non viene affrontato
nel migliore dei modi. Non ci credete? Basta osservare la delibera
del Consiglio del IV Municipio n. 5 del 2015 sul Bilancio di previsione
annuale dove è stata inserita e approvata una proposta di riduzione
del 10% (-100.000 €) dei fondi destinati alla manutenzione
straordinaria delle strade. Come può il Municipio
ridurre gli stanziamenti destinati alla cura dell’asfalto in un contesto
così critico come quello in cui si presentano le nostre strade?
Eppure, secondo la legge, il ricavato delle multe, che a Roma sarebbero
stimati in oltre 250 milioni di euro all’anno, debbono essere destinati
per metà alla sicurezza stradale, pertanto alla cura e alla
manutenzione delle strade. Come si può pensare di tagliare
detti fondi senza valutare l’impatto che essi avranno per la comunità
e per gli inevitabili aumenti dei costi assicurativi. Oppure si continuerà
nella discutibile pratica di abbassare i limiti di velocità,
come accaduto sulla Pontina e su altre strade consolari, per ovviare
al disastrato manto stradale?
Per
la cronaca, proprio ieri, una mega buca killer sulla tangenziale,
resa invisibile dall’acqua, ha provocato la rottura di cerchioni,
pneumatici e altri parti meccaniche su diversi veicoli, facendo rischiare
agli stessi tamponamenti e incidenti stradali.
Il Comune di Roma aveva varato nei giorni scorsi un piano per risanare
alcune strade principali ma, a giudicare da come sono stati eseguiti
i lavori su viale Palmiro Togliatti, non c’è da stare allegri.
Una leccatina di asfalto qua e là; non sono questi i lavori
che i cittadini ritenevano necessari! Logico porsi ancora una volta
una domanda che da sempre è senza sentenza: “C’è
qualcuno che controlla i lavori eseguiti?”. A voi l’ardua
risposta.
Antonio
Barcella
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