La malattia “ipocinetica” colpisce i bambini sedentari
Conferenza presso la Scuola di viale Santi a cura del maestro Claudio Granatiero

10 febbraio 2015 – Ieri, presso il teatro della scuola elementare di viale Santi a Colli Aniene, si è tenuta una interessante conferenza sulla cosiddetta malattia ipocinetica che colpisce i bambini che hanno una ridotta (o assente) attività fisica. Il maestro Claudio Granatiero, 6° DAN F.I.J.L.K.AM (federazione riconosciuta dal CONI), ha esposto in maniera semplice e comprensibile le cause di tutte quelle patologie psicofisiche che possono insorgere nell’età scolare derivanti dalla sedentarietà. Fin dall’età evolutiva lo sviluppo armonico dell’organismo viene favorito da un’attività fisica condotta con regolarità mentre la sedentarietà precoce crea i presupposti per l’insorgenza della cosiddetta malattia ipocinetica. Lo sport in età evolutiva è indispensabile per lo sviluppo delle capacità coordinative (abilità motorie) quali, ad esempio, l’equilibrio, il ritmo, l’orientamento, la destrezza. Un bambino dai 6 agli 11 anni presenta la massima capacità di sviluppo di tali capacità. A 5 anni, come detto, tutti i circuiti nervosi alla base della capacità di movimento sono pronti e gli “automatismi primari” (camminare, correre, arrampicarsi, lanciare, saltare) sono completamente acquisiti. Da questo momento è possibile lo sviluppo della coordinazione motoria. Molti bambini ritenuti “maldestri“ non nascono tali. Lo diventano perché in età infantile ed evolutiva la loro capacità di movimento ha avuto poche possibilità di sviluppo autonomo ed è stata repressa dall’ambiente circostante. Da questo punto di vista è opportuno sottolineare come nella società occidentale i bambini spesso non sono adeguatamente sollecitati dal punto di vista motorio a causa dell’eccesso di ore passate davanti alla televisione, ai videogiochi di computer, tablet e playstation. Tutto questo determina un’assenza di movimento che può sfociare in una malattia vera e propria. Un bambino che non esercita attività fisica nel gioco o nello sport tende ad avere un comportamento introverso isolandosi dagli altri e mettendo in pericolo la sua psiche. L’assenza di movimento, protraendosi nel tempo, può portare danni all’apparato locomotorio del bambino (scoliosi, cifosi cervico-dorsali, dismetria degli arti, varismo e valgismo delle ginocchia, piattismo del piede). L’ipocinesi può, inoltre, produrre problemi al sistema cardiocircolatorio e all’apparato respiratorio (perdita di elasticità polmonare). Per quanto riguarda il sistema metabolico spesso la poca o nulla attività fisica si accompagna ad errate abitudini alimentari. Ciò contribuisce all’instaurarsi di un eccesso ponderale, con sfavorevole rapporto peso-statura, aumento della massa grassa e precoce comparsa di alterazioni a carico degli zuccheri e dei lipidi del sangue.
Per evitare la malattia ipocinetica è fondamentale, fin dall’età evolutiva, il rifiuto del sedentarismo ed una pratica sportiva regolare, la quale deve essere in primo luogo finalizzata a favorire una crescita armonica e sana ed all’acquisizione di un corretto stile di vita. Molti genitori pensano che fare attività ludico sportiva ha un costo che molte famiglie non sono in grado di affrontare. Nulla di più errato! Ci sono diverse associazioni che offrono servizi gratuiti per i bambini in età scolare che desiderano svolgere attività ludico-motoria non agonistica. I genitori interessati possono rivolgersi al proprio Municipio per essere indirizzati verso queste associazioni.
In conclusione non si deve trascurare mai abbastanza che sono molti i bambini danneggiati dalla mancanza o dalla carenza di movimento mentre fare sport in età evolutiva fa bene non solo in assoluto, ma anche in quanto crea una benefica abitudine al movimento che dura tutta la vita.

Antonio Barcella
www.collianiene.org

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