Legambiente: "Subito i delitti ambientali nel Codice penale"

11 febbraio 2015 – Legambiente ha lanciato una Petizione on line, già firmata da oltre 65.000 cittadini, per chiedere al Senato di accelerare l’iter di approvazione del disegno di legge sull’introduzione dei delitti ambientali nel Codice penale. “Oggi i delitti contro l’ambiente restano, di fatto, impuniti. Oggi, chi inquina non paga. Paghiamo solo noi, il popolo inquinato. Da 20 anni noi cittadini aspettiamo norme per colpire con pene adeguate chi specula e guadagna impunemente danneggiando l’ambiente, facendo concorrenza sleale alle imprese che rispettano la legge e mettendo a rischio la nostra salute. L'inserimento dei delitti contro l’ambiente nel Codice penale è stato approvato dalla Camera, manca solo il voto del Senato per coronare una vera e propria "riforma di civiltà” con cui difendere l'ambiente in cui viviamo da ecomafiosi ed eco-criminali. Vogliamo che finalmente #chiinquinapaghi davvero e che le vittime abbiano giustizia. Nel nostro paese non si devono più consumare altri crimini ambientali, com'è successo a Casale Monferrato, nella Terra dei fuochi, nella Valle del Sacco, a Taranto, a Porto Marghera, a Pitelli, a Quirra, a Priolo, a Bussi e in tantissime altre realtà.

Il testo della Petizione: In nome del popolo inquinato: subito i delitti ambientali nel Codice penale. L’Italia ha bisogno di una vera e propria riforma di civiltà, che sanerebbe una gravissima anomalia: oggi chi ruba una mela al supermercato può essere arrestato in flagranza perché commette un delitto, quello di furto, mentre chi inquina l’ambiente no, visto che nella peggiore delle ipotesi si rende responsabile di reati di natura contravvenzionale, risolvibili pagando un’ammenda quando non vanno – come capita molto spesso – in prescrizione. Non esistono nel nostro Codice penale, infatti, né il delitto di inquinamento né tantomeno quello di disastro ambientale. Uno squilibrio di sanzione anacronistico, insostenibile e a danno dell’intero Paese, che garantisce spesso l’impunità totale agli ecocriminali e agli ecomafiosi.
Oggi, finalmente, siamo vicini a una svolta. Nel febbraio 2014, infatti, la Camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza un disegno di legge che inserisce 4 delitti ambientali nel nostro Codice penale: inquinamento ambientale, disastro ambientale, trasporto e abbandono di materiale radioattivo, impedimento al controllo. Il testo, però, è inspiegabilmente fermo da mesi al Senato, per alcuni limiti tecnici che sarebbero facilmente superabili con poche modifiche. Approvarlo prima possibile rappresenterebbe, invece, una pietra miliare nella lotta alla criminalità ambientale, garantendo una tutela penale dell’ambiente degna di questo nome e, soprattutto, assicurando strumenti investigativi fondamentali per le forze dell’ordine e la magistratura. Serve un ultimo sforzo, perché non c’è più tempo da perdere. In nome di quel popolo inquinato che attende da troppo tempo giustizia, è giunto il momento che ciascuno si assuma le proprie responsabilità davanti al Paese.

Antonio Barcella
www.collianiene.org

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