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febbraio 2015 – I roghi tossici invadono tutta Roma
Est e tutto questo accade mentre al tavolo del Sindaco di Roma Capitale
si continua a parlare della questione senza fare nulla per risolvere
i problemi che assillano il territorio. Tre roghi tossici, accompagnati
dall’inevitabile colonna di fumo nero puzzolente e nociva, si sono
innalzati nella giornata di ieri ai confini dei campi rom di via Salviati,
via di Salone e La Barbuta sotto gli occhi indifferenti di chi dovrebbe
tutelare la popolazione. Il CdQ di Tor Sapienza continua ad usare
l’ironia, spesso più tagliente di tante proteste, per denunciare
una situazione ai limiti del grottesco: “Il Comitato di Quartiere
Tor Sapienza dopo la riunione in Campidoglio, tornando nel proprio
quartiere trova la Stazione in Black-out totale e le candeline accese
a via Salviati. Un enorme rogo tossico di una discarica abusiva, denunciata
più volte e mai rimossa, localizzata a ridosso del muro dell'Alta
velocità. La pattuglia è presente, ma il rogo svetta
altissimo emettendo fumo nero, tossico e puzzolente. Ora lascio i
commenti o meglio le soluzioni alle Istituzioni per porre definitivamente
la fine a questo scempio che non è più possibile tollerare.
Ore 22,10 del 10 febbraio 2015, il rogo è ancora in atto. E
qualcuno le chiama stufette per scaldarsi....”
La situazione critica ha fatto muovere il Consigliere Regionale Fabrizio
Santori che il 9 gennaio 2015 ha consegnato l’ennesimo esposto alla
Procura di Roma. È lecito chiedersi che fine abbiano fatto
tutte le precedenti denuncie dei cittadini, ma la risposta è
altrettanto ovvia, probabilmente insabbiati in qualche cassetto delle
istituzioni.
Non bastano le leggi se non c’è chi le fa rispettare!
Nell’esposto il Consigliere evidenzia fra l’altro che: “…si registrano
situazioni particolarmente emergenziali nei quadranti in cui insistono
campi nomadi attrezzati, come quello di via Salviati, via di Salone
e parimeti in quello di via Candoni e per di più, in questa
fetta di territorio, il fenomeno non è limitato al solo campo
nomadi ma anche ad altri insediamenti abusivi, ed i roghi si trasformano
in vere e proprie fonderie per i metalli recuperati dai cassonetti
per la raccolta dei rifiuti; tali roghi risultano finalizzati prevalentemente
al recupero illecito di vari materiali come svariati metalli ed in
particolar modo il rame, ma altresì anche per il riscaldamento,
ed i rifiuti, prelevati in buona parte dai cassonetti, risultano venire
trattati in ingenti quantitativi senza alcuna precauzione al fine
di ricavarne materie secondarie come fonte di lucro; la combustione
di tale materiale di risulta genera dense cortine di fumo potenzialmente
tossico e polveri sottili nocive, che espongono i residenti, oltre
che ad una diffusa insalubrità ambientale, soprattutto al rischio
immediato per la loro salute, soprattutto quella di anziani, bambini
e malati ma viepiù possono costituire seri danni alla salute
nel lungo periodo, atteso che dalla combustione di materiali plastici
derivano composti altamente pericolosi come diossine ed idrocarburi…”
Per leggere il testo integrale cliccare “esposto
terra dei fuochi”.
Antonio
Barcella
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