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febbraio 2015 – La cura e la tutela del fiume Aniene
è una materia che sta a cuore a tanti quartieri del tiburtino
che vedono tratti del proprio territorio lambiti da questo importante
corso d’acqua. Forse, un giorno non troppo lontano torneremo a vedere
le acque del più importante affluente del Tevere più
limpide e godibili. Non ci saranno più scheletri di animali,
teste di maiali, carcasse di automobili, liquami e scarichi industriali
provenienti da allacci abusivi. Un sogno? Forse sì, ma questa
volta c’è un barlume di speranza un po’ più concreto
rispetto agli impegni disattesi del passato: si va verso il “contratto
di fiume” che contempla un piano di recupero per una maggiore
tutela delle acque e del territorio.
Cos’è un “contratto di fiume”?: è un
impegno condiviso da parte di diversi soggetti pubblici e privati,
a vario titolo interessati ai corsi d’acqua, per la condivisione della
modalità di lavoro atte a perseguire la riqualificazione ambientale
e la rigenerazione socio-economica del sistema fluviale. Verte su
alcune azioni fondamentali, la cui attivazione è il presupposto
per la felice realizzazione del Programma:
a) costruzione di un quadro conoscitivo sia delle criticità
che dei valori ambientali, paesistici e territoriali, delle politiche
e dei progetti locali su cui fondare la strategia di intervento;
b) definizione di uno scenario strategico di medio - lungo periodo;
c) elaborazione e successiva applicazione di un modello di valutazione
polivalente per la valutazione delle politiche in atto e previste;
d) proposizione di un programma d’azione per la realizzazione dello
scenario strategico e per perseguire in modo integrato gli obiettivi
condivisi;
e) elaborazione e realizzazione di un adeguato piano di comunicazione,
formazione ed educazione.
“Un
anno fa è partito un percorso – ha dichiarato al nostro
sito il Presidente della Commissione Ambiente del IV Municipio Nicolò
Corrado - sollecitato da alcune realtà territoriali
che vogliono recuperare un sano rapporto della cittadinanza con il
fiume. Il lavoro è già iniziato con i comuni dell'alta
valle dell'Aniene prima dell'ingresso del fiume nell'area urbana di
Roma. Ora vorremmo costruire il Contratto del Fiume Aniene interagendo
con le parti che maggiormente hanno interesse e insistono sul fiume,
a partire dalle aziende della Tiburtina Valley, le associazioni dei
cittadini e le istituzioni, Regione, Comune, e quindi municipio. Come
da impegno preso in campagna elettorale c'è la volontà
di questo municipio di recuperare un rapporto con il fiume, riqualificandone
le acque ma anche le sponde, su cui nel merito ho personalmente chiesto
agli enti preposti, i vigili, verifiche sugli abusi perpetrati, penso
alle rive di ponte mammolo o di Via degli Alberini per esempio. Bisognerà
partire dalla verifica degli scarichi abusivi che sversano in maniera
illegale nel fiume, per proseguire sull'individuazione di un vero
piano manutentivo del fiume e dei fossi ad esso collegati, responsabili
negli anni di esondazioni e danni nelle aziende del territorio, per
arrivare a far sì che il Fiume sia parte in positivo del municipio,
obiettivo raggiungibile solo a seguito anche di un cambio di consapevolezza
e di rapporto dei cittadini con il fiume medesimo. Riteniamo che il
Contratto di Fiume Aniene, con tutti gli attori su indicati, possa
rappresentare uno strumento necessario al raggiungimento degli obiettivi
prefissati anche come Municipio IV. La Giunta comunale ha approvato
una memoria di giunta a firma dell'assessore Estella Marino per la
nascita di un tavolo di confronto denominato "osservatorio
Tevere", tavolo propedeutico alla stipula di contratti
di fiume del Tevere e dell'Aniene.”
Antonio
Barcella
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