Viale Franceschini - La discarica che non ti aspetti

4 marzo 2015 - La presenza di una piccola discarica, ubicata nel retro del civico 35 di Viale Ettore Franceschini, nella zona parcheggio a ridosso dell’area verde, ha scatenato le rimostranze dei cittadini e ha trovato spazio sui social network dedicati al quartiere con messaggi all’insegna dell’ironia. Inoltre, qualcuno ha preso carta e penna, in realtà ha usato il mezzo informatico, ed ha inviato una segnalazione al Municipio lamentando, oltre all’indecoroso stato dell’area, la presenza di miasmi insopportabili provenienti dall’accumulo di rifiuti che diventano con il tempo un contestuale rifugio di ratti e blatte.
Ma siamo sicuri che si tratti solo di un disservizio AMA? Non è nostra intenzione attenuare le responsabilità dell’azienda municipalizzata che si occupa dello smaltimento dei rifiuti prodotti dai cittadini. Chi ci segue, lo sa bene quanti attacchi abbiamo prodotto da queste pagine in merito ai disservizi che, ogni giorno, i residenti della periferia romana sono costretti a sopportare. Ma qui ci sembra un problema diverso in cui sono evidenti le responsabilità e l'inciviltà dei cittadini che riescono a superare perfino l’inadeguatezza e la carenza dell'apparato amministrativo comunale. Quelle mini-discariche non si producono da sole! Com’è possibile riuscire a produrre tutta questa immondizia nelle strade? Alcuni cittadini non riescono proprio ad entrare nella mentalità della raccolta differenziata e trovano più comodo gettare rifiuti sul suolo pubblico. Bisogna poi considerare che alcuni abitati sono più soggetti di altri allo scarso decoro del proprio territorio e questo indica la chiara presenza di individui (sono pochi per fortuna) che non riescono ad assoggettarsi alle regole del vivere in una comunità.

La discarica che non ti aspetti.

Alzi la mano chi non ne ha mai desiderato una discarica da accudire, da crescere, da coccolare giorno dopo giorno tutte le mattina prima di andare a lavoro o tutte le sere dopo cena! Fida compagna dei cittadini di periferia e rifugio confortevole per simpatici roditori metropolitani non poteva mancare anche da noi. Entrata prepotentemente nelle cronache cittadine la discarica oramai è parte di questa città come "la lupa" di Romolo e Remo permeando il nostro vivere quotidiano come fosse parte del nostro patrimonio culturale quasi fosse un tratto distintivo della nostra capitale. Discariche grandi, discariche piccole, discariche fetide, discariche tossiche ...... l'importante è averne una da rigenerare quotidianamente con tanto amore e tanta dedizione in modo da non farle mai mancare l'alimento principale: il pattume delle nostre case. Ed è proprio grazie al grande contributo delle amministrazioni che nel corso degli anni si sono susseguite fino ad oggi che il nostro più grande sogno si avvera. Oggi possedere una discarica di quartiere non è più difficile come una volta grazie alle scarse risorse che Roma Capitale mette in campo con la sua municipalizzata che più AMA Roma. Pochi veicoli vecchi e rotti, pochi operatori stanchi ed esasperati in servizio operativo, impianti tritovagliatori vetusti e perennemente guasti ed alla fine.......con il susseguirsi dei giorni lo sdegno ed il ribrezzo lasciano il posto all'indifferenza e la discarica, corpo informe e multimateriale, da fuori comincia ad entrare lentamente dentro di noi e diviene inaspettatamente parte di noi. Grazie Roma Capitale, Grazie dirigenti AMA ..........
GRAZIE MA NO GRAZIE!
VENITEVELA A RIPRENDERE! (Stefano)

Antonio Barcella
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