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marzo 2015 - Poco
o nulla è cambiato rispetto a 4 anni fa quando gran parte del
quartiere di Colli Aniene fu depredato dalle coperture di ghisa dei
tombini stradali. Oggi, numerose strade del IV Municipio sono ancora
terra di conquista della microcriminalità che ha trovato nel
business del furto di metalli una strada facile per arricchirsi. Segnalazioni
di tombini scoperti arrivano da Ponte Mammolo (via Attilio Benigni)
e Settecamini/Case Rosse (in viale del Tecnopolo) dove le aperture
nell’asfalto rappresentano una grave minaccia per gli automobilisti
che percorrono quelle strade. Non basta segnalare con qualche nastro
bianco e rosso la presenza del pericolo, il Municipio e il Comune
sono in dovere di procedere alla immediata sostituzione del materiale
rubato visto che non riescono a risolvere il problema in termini di
un’adeguata prevenzione. È indiscutibile che un tombino aperto
e non segnalato rappresenti un notevole problema all’incolumità
delle persone e dei veicoli oltre al rischio che qualche fanciullo
distratto possa finirci dentro. Eppure la ghisa rispetto al rame non
ha un grande mercato e il prezzo di acquisto come rottame è
molto inferiore ad un euro per chilogrammo. Per quanto ne sappiamo
vendere la ghisa, per di più marchiata con il simbolo del Comune
di Roma, risulta veramente difficile ed è assai arduo ottenere
dei profitti da un mercato non ricettivo. Allora, se il nostro ragionamento
è corretto, non dovrebbe essere così difficile risalire
ai colpevoli delle sottrazioni dei coperchi dei tombini. Crediamo
che siano veramente pochi i forni industriali nel Lazio che lavorano
questo tipo di materiale e non dovrebbe essere così difficile
sottoporli ad adeguati controlli.
Il tutto è diventato un nuovo business malavitoso che si aggiunge
alla tragica piaga dei furti di rame che tanti danni ha portato alla
comunità. Oltre al danno economico, è diventato un serio
problema di sicurezza stradale che occorre affrontare con ferma determinazione.
Non si può attendere passivamente di arrivare al punto massimo
di pericolo con strade buie per i furti di rame che diventano vere
trappole a causa dei tombini aperti. Prima che qualcuno si faccia
male davvero, le istituzioni e le forze dell’ordine devono fare la
loro parte per arginare questo nuovo fenomeno. Non sono forse pagati
per questo?
Antonio
Barcella
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