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marzo 2015 - Venerdì 20 marzo sarà visibile
da Roma un’eclissi parziale di Sole, un evento che non si ripeterà
fino al 2020. Sono passati ormai alcuni anni, quattro per la precisione,
dall’ultima eclissi di Sole visibile dall’Italia. Tutti pronti dunque
alle 10,31 di venerdì prossimo, per godersi il Sole oscurato
dal passaggio della Luna. Nel territorio italiano, l’eclissi sarà
soltanto parziale (a Roma si vedrà un oscuramento di circa
il 53%): sono più fortunate le Regioni del nord e soprattutto
del nord/ovest, mentre al Sud e soprattutto in Sicilia l’eclissi sarà
meno significativa.
Per stare sicuri, ecco qualche consiglio per seguire al meglio l’eclissi.
Per osservare il fenomeno solare è necessario indossare speciali
occhiali creati appositamente per le eclissi o binocoli coperti
con un apposito filtro solare o utilizzare un telescopio solare. Senza
una protezione adeguata, guardare un'eclissi solare può causare
un danno irreversibile agli occhi: gli occhiali da sole non
sono assolutamente adatti in questo caso. Un sistema di protezione
efficace sono gli occhiali da saldatore con indice di protezione numero
14 (ATTENZIONE in nessun caso utilizzare filtri di questo tipo con
un fattore più basso di 14!), che si possono trovare facilmente
nei ferramenta o nei negozi specializzati in prodotti antinfortunistici.
Non usate soluzioni casalinghe come vecchie
pellicole, radiografie, vetri affumicati o semplici occhiali da sole.
Sono “soluzioni” inefficaci che possono causare seri danni alla vista.
Cos’è un’eclissi - Un’eclissi di Sole avviene
quando la Luna si frappone tra l’astro e la Terra, proiettando al
sua ombra sul nostro pianeta. In base alla dimensione apparente del
disco lunare al momento del passaggio, l’eclissi può essere
parziale o totale. Quella di quest’anno appartiene alla famiglia delle
Saros, eclissi di Sole molto simili tra loro perché avvengono
quando la Luna si trova pressappoco nella stessa posizione rispetto
al proprio nodo (il punto, cioè, dove l’orbita del nostro satellite
interseca quella terrestre) e alla stessa distanza dalla Terra.
Antonio
Barcella
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