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aprile 2015 - La Festa del lavoro viene celebrata
in Italia il 1º maggio di ogni anno per ricordare l'impegno del
movimento sindacale e i traguardi raggiunti dai lavoratori in campo
economico e sociale. La festa, inoltre, ricorda le battaglie operaie,
in particolare quelle volte alla conquista dei diritti degli operai
che per secoli furono sfruttati con salari da fame. Per capire quanto
sia importante il lavoro basterebbe dare uno sguardo all’articolo
1 della Costituzione: “L'Italia è una Repubblica democratica,
fondata sul lavoro.” Purtroppo, le parole della Costituzione
perdono valore di fronte ad una disoccupazione giovanile
che balla intorno al 40 % e con i diritti dei lavoratori
ripetutamente calpestati dagli ultimi governi che hanno creato solo
precarietà, disoccupati e la nuova categoria degli
esodati. Ormai se un giovane vuole trovare un posto di lavoro
l’unica strada percorribile appare quella di buttarsi in politica.
Un quadro pessimistico o piuttosto realistico? Vi invito a leggere
le parole pubblicate in un post di Facebook dal CdQ di Tiburtino III
in merito alla festività del 25 aprile: “Le commemorazioni
se non hanno un seguito non hanno valore. E visto che con la scusa
di commemorare e sciolinare belle parole, tutte quelle che conosciamo
all'occorrenza, tra commemorazioni ed elezioni, ci si dimentica
di "fare", ci ritroviamo che i diritti
sono diventati "bisogni". Come quello di Francesco
che non è un "essere umano" ma è un padre
che si faceva il c… ed è stato licenziato e non ha soldi per
pagare nulla...tanto meno l'affitto; come Marcella, che non può
mandare il figlio all'università perché monoreddito
e madre di 3 figli; come Carlo che per pagare luce, gas, affitto e
libri e palestra (perché a scuola non è prevista e il
bimbo ne ha bisogno) gli hanno staccato l'erogazione dell'acqua che
per referendum È PUBBLICA ; come Primo che
l'11 giugno verrà cacciato da casa, il luogo in cui vivere,
dove crescere i figli e rifugiarsi. E SONO STORIE DI TUTTI I GIORNI
SEMPRE PIU' FREQUENTI! SCUOLA, LAVORO, CASA, TUTTI DIRITTI SANCITI
DALLA COSTITUZIONE. ACQUA =VITA. La Resistenza è qualcosa che
purtroppo e per fortuna ci costringono a Rivivere.... 365 giorni l'anno.”
I quartieri popolari della periferia romana sono quelli che risentono
di più questa crisi, che trasforma i lavoratori in disoccupati
e che costringe gli esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche
strangolati da tasse e balzelli. Fra poco anche frequentare la scuola
pubblica sarà un lusso che molta gente non potrà permettersi.
Qualcuno sta già facendo i conti sugli aumenti previsti a settembre
prossimo per asili nido e scuole materne arrivando alla conclusione
che forse è diventato più economico mandare i propri
figli in strutture private.
Essere disoccupati, essere poveri, non avere una casa non
può essere una colpa! Il vero crimine è di
un paese dove il 60% della ricchezza è in mano al 10% di italiani
mentre il restante 90% della popolazione si deve accontentare di quel
poco che resta. Un paese dove la corruzione la fa da padrone, la politica
vive al di sopra di quello che il paese si può permettere e
dove governano soprattuto lobbies e logge più o meno segrete
che detengono denaro e potere.
Ha ancora senso parlare di Festa del Lavoro?
Antonio
Barcella
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