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maggio 2015 - Oggi, nell’aula del Consiglio del IV Municipio,
il prefetto di Roma Franco Gabrielli ha incontrato alcune associazioni
del tiburtino, le forze dell’ordine, i consiglieri e gli assessori.
Tanti i temi toccati nel confronto, dalla sicurezza del territorio
ai roghi tossici, dalla chiusura dei campi rom al tema dell’accoglienza
dei rifugiati a Roma che vede una situazione critica in via delle
Messi D’Oro, dalla diffusione delle sale da gioco alle occupazioni
abusive.
Prima dell’intervento il Prefetto ha incontrato una delegazione dei
rifugiati nord africani che stavano protestando davanti ai cancelli
del Municipio di via Tiburtina.
Il Prefetto Gabrielli è stato accolto dal discorso del presidente
del Municipio, Emiliano Sciascia, che ha ringraziato il Prefetto per
l’ascolto che ha voluto riservare ai cittadini definendo un “fatto
unico” questi incontri che restituiscono al territorio il
proprio ruolo. Sciascia ha poi affrontato ad ampio raggio i problemi
che affliggono i quartieri del tiburtino, a volte comuni e a volte
specifici per una certa zona. Successivamente hanno preso la parola
i capigruppo dei vari partiti e i rappresentanti di alcune realtà
territoriali. Ogni intervento ha aggiunto nuovi elementi che serviranno
al nuovo Prefetto per prendere le decisioni più opportune in
merito alla soluzione dei problemi.
“Ho ascoltato attentamente quanto mi è stato esposto –
ha esordito il Prefetto – ma ci sono da fare alcune puntualizzazioni.
Quando sono stato chiamato a dirigere la Prefettura mi sono chiesto
quale fosse il metodo da approcciare. La prima risposta è stata:
decentramento.” Ha poi proposto di istituire un “Comitato
per la Sicurezza del IV Municipio” perché questo è
il luogo dove i problemi devono trovare le soluzioni. Nella prima
riunione di detto comitato devono essere fissate le priorità
da affrontare. Gabrielli ha fissato lui stesso la prima necessità
ossia il “tema dei roghi tossici” dove esistono già
gli strumenti per intervenire grazie alla legge sulla terra dei fuochi.
Ha ribadito che la Prefettura deve essere il “presidio della
legalità”. Sul tema dei profughi ha annunciato che
chiuderanno i centri di via di Rebibbia e di via del Frantoio e gli
altri devono essere controllati in termini di servizi resi. Ha concluso
dicendo: “Se il cittadino percepisce una condizione di insicurezza
noi certamente dobbiamo dare delle risposte”.
Antonio
Barcella
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