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maggio 2015 - “Supermercato Colli Aniene” non finisce
di stupirci e dopo i furti di panchine pubbliche, fontanelle in ghisa,
cestini dei parchi, coperchi di tombini e cavi di rame, ora siamo
arrivati al massimo: piantine depredate dalle aiuole in strada.
Attenzione, se continua così, occorrerà fare attenzione
alle scarpe che portiamo ai piedi! La colpa è soprattutto dell’ignoranza
di questi “ladri” che non vengono neanche sfiorati dall’ipotesi dell’illecito
atto che stanno compiendo. Per la loro mente bacata, sottrarre materiale
alla comunità non è ritenuto un reato così grave.
Chiaro che non sappiamo quando è accaduto il fatto ma questo
non lo rende meno grave e lo associamo a tutti gli episodi di vandalismo
che distruggono i beni
pubblici. Di certo possiamo sostenere, sapendo di non sbagliare, che
un maggiore controllo del territorio sarebbe un ottimo deterrente
in un quartiere dove la forza pubblica è pressoché assente:
neanche un agente di polizia urbana è assegnato permanentemente
a Colli Aniene.
“Carissimi
di Colli Aniene.org, vi scrivo per segnalarvi un fatto piccolo, forse
insignificante ma sicuramente eccezionale accaduto nel nostro quartiere
che ho documentato con la foto che vi allego. Lo scorso martedì
recandomi all' erboristeria di Via Sacco e Vanzetti prima di entrare,
leggo il cartello che potete vedere in foto che presentava un titolo
alquanto strano. In effetti le due aiuole, antistanti il negozio,
che erano state sistemate in modo molto semplice ma decorativo e originale
sono ora nello stato che vedete a causa di vandali incivili che hanno
pensato bene di utilizzare gli arredi delle aiuole magari per decorare
il proprio terrazzo. Per la precisione sottolineo che nessun cartello
era stato posto in precedenza per indicare a cura di “CHI” erano state
sistemate le aiuole e quindi il senso civico sicuramente era stato
prevalente rispetto ad un qualsiasi pur legittimo intento pubblicitario.
Che saranno mai due piccole aiuole in un quartiere pieno di verde
come il nostro!!
Si, il problema è che la totalità del verde di pertinenza
pubblica (parchi, giardini, spartitraffico ecc) o commerciale (negozi,
supermercati, banche, centrali telefoniche, uffici e quant'altro)
versa in condizioni a dir poco fatiscenti persino quando vengono effettuati
sporadici interventi come quello fatto la settimana scorsa non so
se dal servizio giardini (esiste ancora?) o dall' AMA di taglio dell'erba
senza successiva raccolta dello sfalcio e soprattutto dell'immondizia
sottostante.
L'unico verde veramente fruibile e decente è quello mantenuto
a proprie spese dai cittadini che continuano a curarlo ben oltre i
tempi stabiliti dagli accordi di convenzione stipulati a suo tempo
con il Comune di Roma.
Il Comune versa nelle ben note difficoltà economiche? Allora
perché non si attiva per stipulare, con i gestori commerciali
o di servizi, convenzioni per la gestione e il mantenimento del verde
limitrofo di competenza? Sarebbe già tanto se riuscisse a far
gestire con un minimo di decenza i contenitori della raccolta differenziata
che offrono, sui già pochi e malmessi spazi pedonabili del
nostro quartiere, spettacoli maleodoranti e veramente deprimenti.
Qualcuno si è mai recato a fare acquisti alla LIDL di via Prenestina?
Cosa obbliga o che cosa ci guadagna quell'operatore commerciale a
mantenere i suoi spazi di competenza così curati?
Penso che ormai le pur lodevoli ed encomiabili giornate “verdi” o
di “puliamo il mondo” non siano più sufficienti a rendere più
dignitoso il nostro spazio quotidiano. Serve che l'amministrazione
pubblica si faccia letteralmente “parte dirigente” nello stabilire
regole, accordi e soprattutto essere in grado di farli rispettare.
Ne guadagnerebbero i famosi malmessi bilanci, la salute e il senso
civico che purtroppo solo pochi geneticamente o per educazione possiedono.
I gestori dell'erboristeria di via Sacco e Vanzetti, mosche bianche
fra le attività commerciali del quartiere, ne hanno mostrato
anche in abbondanza e per questo pubblicamente li ringrazio. Ringrazio
voi per l'attenzione Maria Cristina”
Antonio
Barcella
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