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giugno 2015 - In varie scuole della capitale si sono svolti
incontri con le istituzioni per affrontare un tema delicato e pericoloso
come il Cyber-bullismo. Anche nel tiburtino sono
stati promossi incontri con i ragazzi con la presenza di politici,
istituzioni e personaggi del mondo dello spettacolo. Ieri, nel
liceo artistico "Enzo Rossi" di via del Frantoio
è stato dibattuto l’argomento con la partecipazione del Presidente
del IV Municipio Emiliano Sciascia, la deputata Micaela Campana, la
polizia postale, telefono azzurro ed i testimonial dell'iniziativa
“Belli ma non bulli” con l'attore Roberto Farnesi
e l'attrice Giulia Luzi. Tanta l'attenzione dei ragazzi presenti colpiti
dalle storie di loro coetanei; tanta anche l'attenzione delle istituzioni
per problemi purtroppo sempre più comuni. Micaela Campana ha
spiegato lo scopo dell’iniziativa: ''Attraverso gli strumenti
dei ragazzi, vogliamo portare maggior consapevolezza sul tema''
Il cyber-bullismo (ossia «bullismo online») è un
fenomeno che sembra aver spostato nella rete gli episodi di vessazione,
molestia, prepotenza e sopruso tra i ragazzi. Il termine indica un
tipo di attacco continuo, ripetuto e sistematico attuato attraverso
internet, smartphone e con l'utilizzo dei social network. Come il
bullismo nella vita reale, il cyber-bullismo può a volte costituire
una violazione del Codice civile e del Codice penale.
Da una indagine della Polizia di Stato emerge che i social network
sono ormai diventati uno strumento di comunicazione del tutto integrato
nella quotidianità dei teenager. Tra i motivi principali che
spingono i ragazzi all’uso dei social, ci sono infatti il desiderio
di informarsi sia sulle notizie (59%) che su quanto accade ai propri
amici e conoscenti (51%) ma anche sostituire, per ragioni di risparmio
economico, telefonate e sms (44%). Così non stupisce che 9
ragazzi su 10 hanno uno smartphone con accesso internet in mobilità.
Tra questi oltre il 60% accede ai social mentre si trova a scuola
e quasi la metà di loro anche in presenza di un docente. Oltre
la metà degli intervistati trascorre sui social network più
di un’ora al giorno. Globalmente 1 ragazzo su 4 si dichiara sempre
connesso, rispondendo prontamente ad ogni notifica proveniente da
smartphone, tablet o pc.
Circa 12 mesi fa il dato degli “always-on” era di poco inferiore a
1 su 3.
Da questo ne discende la necessità di disporre sempre di una
connessione internet.
Quando viene a mancare, 1 su 6 ammette di provare un senso d’ansia
e di prodigarsi per ristabilire subito l’accesso alla Rete, mentre
la metà degli intervistati vive questa situazione con fastidio
ma senza fretta di riconnettersi. Preoccupa in maniera più
forte il fenomeno del cyber-bullismo: circa 2 ragazzi su 3 ritengono
che fenomeni di questo tipo siano in aumento. Infatti la metà
di loro ha avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo
tipo e, dai dati a disposizione, emerge sempre più marcatamente
il cosiddetto bullismo al femminile. Per questo motivo, 4 su 5 accoglierebbero
con favore incontri con esperti per formare gli studenti all'uso dei
social. ! ! “Il mondo reale - afferma Nunzia Ciardi, Dirigente
del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Lazio
- è sempre più interconnesso con quello virtuale: siamo
ormai cittadini del web. Questo nuovo “status” non sempre è
però vissuto con la giusta “consapevolezza” da parte dell’internauta
il quale, a volte, si trova di fronte a “fenomeni” imprevedibili che
non sa riconoscere e affrontare. Phishing, Hackering, Adescamento
on Line, Truffe, Furti di Identità, Cyberbullismo, sono solo
la punta di un iceberg.”
Antonio
Barcella
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