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giugno 2015 - In attesa che sia affrontata e appianata l’emergenza
di via delle Messi D’oro, dove la situazione non è affatto
risolta e dove una tendopoli è sorta dal nulla per permettere
ai volontari di fornire assistenza ai migranti “invisibili”,
una nuova criticità dello stesso tipo si verifica a ridosso
della stazione Tiburtina. Il piazzale è pieno di ragazzi che
stazionano lì in attesa di trovare un’opportunità per
raggiungere la destinazione finale nel nord Europa che per molti di
loro resterà soltanto un sogno. Dormono in strada, a volte
senza neanche il conforto di una coperta, esplicano i loro bisogni
fisiologici ovunque e alcuni di loro avrebbero bisogno di cure per
malattie pressoché scomparse in Italia come la scabbia.
Le immagini riportate dalla pagina Facebook del Comitato
spontaneo Piazza delle Crociate sono auto esplicative di una degrado
generalizzato che, ci spiace dirlo, non viene affrontato con
la giusta determinazione e con l’accoglienza che questa gente merita.
Quella attuale, per loro è davvero una condizione inumana:
i nostri non sono aiuti ma solo sfruttamento da parte di chi in questo
marciume ci sguazza per alimentare i propri traffici illeciti. La
cronaca di questi giorni sugli episodi di Mafia Capitale lo sta dimostrando.
Occorre aprire una riflessione prima di andare incontro a problemi
sociali e di sicurezza. A detta di tutti gli esperti la situazione
è destinata a peggiorare perché centinaia di migliaia
di persone premono alla ricerca di un imbarco verso le nostre coste.
Se non siamo in grado di gestire il fenomeno, bisogna prenderne atto,
e arginare il flusso di migranti denunciando al tempo stesso l’abbandono
da parte dell’Europa e gli egoismi di certe regioni del nord che credono
di appartenere ad un’altra nazione.
Se queste persone devono essere accolte ciò deve essere fatto
mantenendo la loro dignità umana. Al di là di ogni altra
questione di tipo sociale e di tolleranza, si tratta solo di una questione
di umanità e carità verso i profughi e verso le nostre
coscienze.
Antonio
Barcella
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