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giugno 2015 - Siamo arrivati ad oltre un mese di tregua in
cui non vediamo librare nel cielo le solite colonne di fumo nero provenienti
dagli insediamenti rom posti tra Colli Aniene e Tor Sapienza. In un
paese “civile” questa notizia non sarebbe stata mai data
perché rappresenta la “normalità” e quindi
non stimola la curiosità della gente. Invece, per questo territorio,
questo fatto rappresenta un record e una situazione anomala.
Per diversi anni non è stato lasciato il “diritto di respirare”
ai residenti di questi quartieri e, oggi, non ci sembra vero di poter
osservare un tramonto respirando aria pulita e gradevole o ritirare
i panni stesi e sentire che profumano. È solo una calma apparente,
una interruzione che non sappiamo quanto durerà ma vogliamo
godercela tutta e poi è noto che i trattati di pace si firmano
solo dopo una lunga tregua. Che cosa sia accaduto non lo sappiamo.
Possiamo fare diverse ipotesi come l’opera di convincimento dei rom
da parte di alcune associazioni che mirano all’integrazione di queste
persone, al continuo pressing sulle istituzioni da parte dei comitati
territoriali, ad alcuni interventi dell’ultimo periodo da parte delle
forze dell’ordine che hanno sottoposto i villaggi rom ad un controllo
più assiduo o alle minacce di chiusura di tutti gli insediamenti
abusivi della capitale da parte delle istituzioni. Probabilmente è
una miscela di tutto questo ed altro ma vogliamo credere che tutto
nasca dalla scelta unilaterale di questi individui di etnia diversa
che hanno capito l’importanza di rispettare gli altri per ottenere
lo stesso rispetto e un minimo di tolleranza.
Le tregue purtroppo non durano a lungo se non sono seguite da altri
fatti. Per questo godiamoci il momento e respiriamo a pieni polmoni
l’aria, un po’ meno inquinata, di questo territorio.