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luglio 2015 - Una quantomeno
“superficiale” Determinazione Dirigenziale (n.
786 del 27/11/2014 - protocollo 26642) del Comune di Roma ha assegnato
il Casale storico della Cervelletta sottraendolo a chi lo aveva curato
e tutelato per diversi decenni. Un documento pubblico che presenta
diverse ombre che vanno necessariamente chiarite nelle sedi opportune,
comprese alcune dichiarazioni non veritiere che potrebbero portare
all’annullamento del provvedimento. Prima di esprimere il nostro parere
riguardo la validità di questo atto, attendiamo la relazione
finale del gruppo di lavoro, costituito da persone e associazioni
di Colli Aniene, che riporteranno uno studio dettagliato ad una pubblica
assemblea che sarà convocata a breve. Nel frattempo vogliamo
capire in cosa è stato trasformato il casale storico e se ne
è stato fatto un uso appropriato o meno. La concezione culturale,
comune e pubblica del Casale è stata sostituita dalla logica
del “profitto” attraverso concessioni di spazi e locali sottratti
alla “fruibilità della comunità”. A conferma
di tutto ciò basta andare a vedere con i propri occhi quanto
accade all’interno del casale e nel suo cortile per comprendere come
un bene pubblico sia stato trasformato in una attività imprenditoriale
del tipo ristorante/music-bar dove risaltano musica, intrattenimento,
performance, cibo e spettacoli spacciati per attività culturali
e sociali.
Su
questa materia desideriamo porre alcune domande al Presidente
del IV Municipio Emiliano Sciascia che, sospettiamo già,
rimarranno senza risposta:
1. Erano questi gli scopi dell’affido del Casale,
attraverso una Determinazione Dirigenziale sollecitata dallo stesso
Sciascia, o l’Associazione ‘la Cervelletta’ è andata oltre
il mandato esclusivo di custodia di un bene pubblico?
2. Perché si parla di cultura quando una delle prime azioni
di detta associazione è stata di liberarsi dei libri che costituivano
la Biblioteca della Cervelletta?
3. È possibile che questo affido sia stato effettuato solo
nell’intento di gestire i fondi stanziati nel Bilancio
2014 – 2015 di Roma Capitale per il recupero e la valorizzazione del
Casale della Cervelletta (€ 3.800.000,00 di fondi da impiegare Opera
OPI40856001 – fonte il Corriere della sera del 17 dicembre 2014)?
4. E’ vero che la Determinazione Dirigenziale di assegnazione del
Casale è stata firmata da un funzionario indagato nel procedimento
Mafia Capitale?
5. Come Presidente del IV Municipio può dirci se corrisponde
al vero quanto contenuto nella Determinazione Dirigenziale
che “l’Associazione ‘La Cervelletta’ svolgeva da diversi anni attività
educative e di promozione culturale e ambientale rivolte alla tutela
e alla valorizzazione del comprensorio della Cervelletta anche in
collaborazione con altre realtà associative del quartiere”
o è piuttosto una associazione nata al solo scopo di gestire
il casale?
6. Le risulta che nelle intercettazioni di Mafia Capitale
si faccia riferimento ad un sopralluogo effettuato al Casale della
Cervelletta come riportato da alcuni quotidiani?... “alle 20,50
Annamaria Cesaretti contattava Salvatore Buzzi… il discorso si spostava
sul sopralluogo effettuato al Casale della Cervelletta…”.
Domande
lecite su cui i cittadini attendono risposte certe. Avrà voglia
il Presidente Sciascia di chiarire qualche dubbio?
Domani pubblicheremo il pro-memoria del prof. Domenico Pietrangeli,
conosciuto meglio come Mimmo Cervelletta, dove le ombre su questa
vicenda rischiano di aumentare ulteriormente.