12
agosto 2015 - Dopo l’intervista
esclusiva al Presidente del IV Municipio Emiliano Sciascia in
merito ai problemi accusati dal territorio, ci è sembrato corretto
ascoltare anche il punto di vista di una parte dell’opposizione del
Consiglio del IV Municipio. Per questo abbiamo posto alcune domande
ai due Consiglieri del Movimento 5 Stelle Maria Agnese Catini
e Danilo Barbuto che hanno l’incarico di portavoce per il
Tiburtino del loro movimento politico.
Da
qualche giorno avvertiamo un particolare nervosismo da parte della
maggioranza che sostiene la Giunta del IV Municipio che sembra accusare
le critiche che gli vengono rivolte da alcuni media. Da osservatori
interni, come giudicate la risposta fornita dal IV Municipio a servizi
essenziali come la messa in sicurezza degli edifici scolastici, la
cura del verde pubblico, la manutenzione di strade e marciapiedi,
l’inquinamento atmosferico, il trasporto pubblico locale, la raccolta
rifiuti urbani, la pulizia delle strade e l’illuminazione pubblica?
Negativa su tutti i fronti, da osservatori interni le risposte fornite
dal Municipio relativamente alla manutenzione ordinaria e straordinaria
sono disarmanti. C'è una sorta di “sudditanza” istituzionale,
il Municipio subisce passivamente le decisioni delle istituzioni superiori,
dal Comune al Parlamento, istituzioni dove peraltro governa sempre
il loro stesso partito di maggioranza. E' quindi inesplicabile come
non si riescano a trovare delle soluzioni soddisfacenti per risolvere
gli innumerevoli problemi del Municipio, ed in realtà non solo
a quelli del nostro. Dobbiamo quindi ipotizzare che sia la volontà
di risolvere che manca, o forse la capacità di relazionarsi
adeguatamente con le istituzioni superiori. Percepiamo quello che
qualunque cittadino del IV Municipio può percepire: le risposte
sono tardive e prive di soluzione, e di conseguenza la qualità
della vita inevitabilmente ne risente. Gli edifici scolastici si trovano
in condizioni limite di agibilità e in alcuni casi, come per
i nidi, si rischia il caos per la chiusura di diverse strutture. Il
verde pubblico sta diventando la testimonianza dell'abbandono dell'istituzione,
l'erba in alcuni quartieri ha superato l'altezza delle persone col
rischio, poi diventato purtroppo realtà, di incendi, e per
la tutela del territorio ed il decoro non si può sfruttare
l'eco mediatico di gruppi di volontari, ma occorre che siano le istituzioni
preposte a funzionare. Le strade subiscono manutenzioni temporanee
la cui efficacia è di breve durata, o come i lavori di via
Tiburtina, sono soggette ad errori e spese sempre più alte
per mancanza di controlli o studi adeguati sul progetto. Relativamente
al trasporto pubblico, questa amministrazione ama definire “razionalizzazione”
quello che in realtà risulta essere un insieme di tagli sistematici
in termini di linee, di percorsi coperti e di frequenza delle corse,
con la soppressione incomprensibile di linee precedentemente istituite
su richiesta dei cittadini, come nel caso del 440. I rifiuti urbani,
a differenza di quello che il sindaco promuove nei suoi incontri,
sono ormai un problema strutturale che le alte temperature aggravano
portando anche i cittadini a dover evitare alcuni marciapiedi. L'illuminazione
pubblica è carente, e spesso assente. Su ognuno di questi punti,
il Movimento 5 stelle, ha portato la voce dei cittadini raccogliendo
le testimonianze degli insegnanti delle scuole, pubblicato dei video
che denunciavano la situazione dei rifiuti, raccolto le indicazioni
di malfunzionamento dell'illuminazione pubblica, ed ha prodotto attività
in consiglio, talvolta appoggiato da tutta l'aula. Infine, se vogliamo
sintetizzare con una parola l'operato della giunta, quella che più
si addice è immobilismo. Purtroppo se non si prendono delle
decisioni coraggiose e tempestive, la situazione non può far
altro che peggiorare.
I grandi problemi del territorio
sembrano invariati rispetto alla Giunta Caradonna (BASF, mancanza
di centri culturali, teatri e cinematografi, emissioni depuratore,
roghi tossici, scarsa sicurezza avvertita dai residenti, lavori interminabili
sulla via Tiburtina, etc). Le richieste dei cittadini a partecipare
al processo decisionale con il proprio contributo rimangono a volte
senza risposta. Sembra che l’amministrazione municipale si limiti
ad avvallare le decisioni del Campidoglio o a fare da passacarte alla
Giunta del Sindaco Marino. Come giudica questa affermazione che rappresenta
il nostro punto di vista da spettatori esterni?
Più che un punto di vista è l'amara constatazione della
realtà. Non c'è stato un cambio di direzione rispetto
all'amministrazione precedente, le problematiche sono rimaste invariate
ed anzi si sono acuite. Relativamente alla Basf, vorremmo chiarire
il nostro punto di vista, quello per cui la salute dei cittadini e
dei lavoratori va sicuramente anteposta agli interessi delle multinazionali,
e ci rammarichiamo che questa maggioranza abbia bocciato la nostra
risoluzione che prevedeva, oltre alla delocalizzazione ed agli esami
epidemiologici, anche l'istituzione di un organo di controllo per
appurare le responsabilità. La delocalizzazione è rimasta
un progetto. Infatti in appena 15 mesi è stato sollevato dall'incarico
il delegato del sindaco che se ne occupava: Lo Bianco. Sicuramente
erano state cercate possibili soluzioni, ma è mancato l'accordo
tra le parti e questo ha provocato uno stallo delle trattative. La
delocalizzazione ad oggi non solo non è realtà, ma neppure
ci sembra più un progetto. Solo i cittadini continuano a chiederla,
ma la politica e la Basf purtroppo hanno abbandonato il tavolo delle
trattative.
Se condivide l’affermazione
precedente, non ritiene che un’amministrazione locale senza poteri
è un lusso inutile che non ci possiamo permettere e pertanto
si potrebbero risparmiare stipendi e rimborsi spese di Presidente,
assessori, consiglieri e commissioni?
Riteniamo che attuando un reale decentramento, cioè dotandoli
di un bilancio proprio e di risorse adeguate (personale e quant'altro
già disponibili all'interno dell'amministrazione capitolina)
e quindi di libertà d'azione sui territori, i Municipi sarebbero
un efficace strumento di risposta ai bisogni dei cittadini. Inoltre,
Mafia Capitale ha evidenziato un sistema corruttivo che si nutre,
prospera ed autogenera grazie allo scambio di voti e di interessi
particolari a scapito della cittadinanza, e che si insinua soprattutto
in quelle maglie dell'amministrazione dove si concentrano grandi stanziamenti
provenienti da altre amministrazioni, grandi bandi e gare d'appalto.
Quindi decentrare ai Municipi vuol dire anche suddividere questi stanziamenti,
emanare bandi e gare per importi minori ed inoltre si potrebbero effettuare
controlli più capillari.
Come affrontereste voi le emergenze
vecchie e nuove del IV Municipio se foste al posto del Presidente
Sciascia?
Il Movimento 5 Stelle, che si basa sulla partecipazione attiva dei
cittadini, fa proprie le parole di Gandhi “dobbiamo diventare il cambiamento
che vogliamo vedere”. Combinando questo con l'attuazione di un reale
decentramento si avrà una maggiore attenzione al territorio
ed alla soluzione dei problemi.
Come pensate sia stata gestita
l’emergenza profughi della Stazione Tiburtina e quella di via delle
Messi D’Oro?
L'emergenza profughi alla Stazione Tiburtina è stata gestita
per 40 giorni da un gruppo di volontari, senza nessun supporto dalle
istituzioni. Quando si sono accesi i riflettori mediatici, allora
sono intervenuti, ma in modo molto approssimativo, demandando alla
CRI ed ancora ai volontari lo svolgimento della reperibilità
della sussistenza e distribuzione pasti. Naturalmente il problema
ancora esiste, in quanto la maggior parte dei profughi stessi sono
ospitati in un centro ( baobab) di cui ancora non si riescono a capire
alcune cose fondamentali, e cioè da chi e come sia gestito,
e quanto costi alla collettività'. Discorso a parte merita
lo sgombero di via delle Messi d'Oro, sgombero avvenuto con un preavviso
di 15 minuti a dei residenti che lo avevano in gestione da più
di 12 anni, e nel quale si trovavano oltre ai 100 residenti ( eritrei,
sudamericani e persone dell'est europeo) anche altri 200 profughi
appena giunti dall'Eritrea. Lo sgombero, evidentemente non pianificato
alla perfezione, senza preavviso e senza alternativa ha creato, oltre
agli evidenti disagi agli sgomberati stessi, problemi alla popolazione
che si è vista riversare centinaia di disgraziati nelle vie
di un quartiere che ha già varie problematiche con l'emergenza
profughi ( sprar, cpsa, cipim in via del Frantoio). Dopo il passaggio
delle ruspe, il campo versa tutt'ora in condizioni di abbandono, è
pieno di macerie (molte delle quali di amianto) e di degrado. Per
concludere, le due emergenze sono attualmente in essere, senza nessun
piano per risolvere la questione.
Cosa ne pensate dell’assegnazione
del Casale della Cervelletta ad una associazione pressoché
sconosciuta attraverso una Determinazione Dirigenziale e un processo
che non ha coinvolto le associazioni del quartiere?
L'assenza della trasparenza nei processi può generare queste
situazioni.
A noi, osservatori esterni,
sembra che la politica attuata dal Sindaco Marino e quella di alcuni
Presidenti di Municipio vi stiano consegnando le chiavi della città.
Vi ritenete pronti a questo difficoltoso compito? Quale sarebbe il
vostro programma in caso di vittoria elettorale nel IV Municipio?
Assolutamente sì. Il Movimento 5 Stelle sta dimostrando nelle
realtà dove già è stato chiamato a governare
di saper espletare il proprio compito egregiamente, con onestà
e buon senso. Quello che il sindaco Marino, come i suoi predecessori,
sta facendo è allontanare le persone dalla politica. Nessuno
crede più alle promesse, non funziona più nulla. Se
i cittadini daranno la fiducia al Movimento 5 Stelle, si vedranno
restituite le chiavi della loro città.
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org