I lavori di allargamento della via Tiburtina saranno completati per il Giubileo

18 agosto 2015 - I lavori di allargamento della via Tiburtina, che interessano il tratto da Rebibbia fino al chilometro 15,8 della via consolare, saranno completati per il Giubileo della Misericordia. È quanto contenuto nel Dossier sui lavori eseguiti emesso dal Comune di Roma. Il cantiere è aperto dal 2009 e fino a gennaio 2015 le opere completate risultavano del 45 %. Un obiettivo assai arduo da raggiungere visto che in sei anni solo la metà delle opere previste sono state terminate. Solo quattro mesi per mantenere l’impegno sembrano pochi anche se, occorre dire, che sono stati messi in campo più macchinari e più forza lavoro. Un’opera che costerà alla comunità oltre 40 milioni di euro e per la quale i cittadini di Roma Est stanno pagando un prezzo alto in termini di sopportazione giornaliera di ingorghi e viabilità lenta. L’impegno preso dal sindaco Marino rappresenta una vera speranza per i cittadini della zona ma per il momento appare più un vago miraggio di difficile realizzazione.
Intanto l’amministrazione di Roma Capitale è entrata nel mirino della Magistratura sulle condizioni delle strade romane. Buche, asfalto degradato, marciapiedi intransitabili sembra più uno scenario da terzo mondo e non da un metropoli europea.
“Mi auguro – ha dichiarato l’assessore capitolino ai Lavori Pubblici, Maurizio Pucci, - che l’azione della magistratura faccia piena luce sulle responsabilità, a tutti i livelli, dello stato vergognoso in cui versano le strade della nostra città dopo anni di abbandono che il Sindaco ed io denunciamo da mesi. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, riguarda via Nomentana dove, mentre aprivamo il cantiere per il risanamento di gran parte della strada, abbiamo scoperto che sotto il manto stradale non esisteva la massicciata, bensì della pozzolana”.
Consigliamo all’assessore di controllare anche la qualità dei lavori eseguiti quest’anno lungo viale Togliatti all’altezza dell’autostrada A24, molto criticati dai residenti per il modo in cui furono eseguiti.

Antonio Barcella
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