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settembre 2015 - E’ dal
2010 che il Consiglio del IV Municipio si è espresso più
volte sulla necessità di mettere in sicurezza l’edificio scolastico
della scuola elementare Balabanoff. Nel frattempo le associazioni
territoriali hanno portato ad ogni livello politico il problema di
questa scuola ottenendo nell’ultimo incontro effettuato in Campidoglio,
più di un anno fa, l’impegno a mettere in priorità gli
stanziamenti necessari per i lavori. Lo stanziamento c’è
stato ma il denaro non è arrivato al Municipio e di
questo ne abbiamo chiesto ragione alle istituzioni. Inutile dirlo
è ricominciato il solito rimpallo di responsabilità
per cui il Comune invita il Presidente Sciascia “a fornire riscontro
in merito a quanto esposto dal cittadino” e quest’ultimo in un
incontro informale mi comunica che deve essere il Campidoglio a rispondere.
Un vero muro di gomma sulla pelle dei ragazzi! Risultato
di tutto ciò è che passerà almeno un altro anno
senza alcun intervento. Ma noi non demordiamo e oggi abbiamo di nuovo
sollecitato la risposta mettendo in conoscenza i principali quotidiani
della capitale e il network Roma Uno.
I cittadini non devono essere presi in giro dai propri rappresentanti!
Per di più stiamo ancora attendendo la risposta dell’assessore
alla scuola Paolo De Paolis e della ASL Roma B in merito alla mancata
chiusura della scuola elementare Balabanoff in presenza dei
topi e con una disinfestazione in corso della quale non vogliono
comunicarci il metodo adottato (se fossero state utilizzate
esche avvelenate con la scuola aperta sarebbe gravissimo!).
La Balabanoff è una scuola sede di mensa scolastica dove i
topi hanno ballato per giorni, con pericoli igienico sanitari che
lasciamo a voi di immaginare.
Carissimi Presidente del IV Municipio Emiliano Sciascia e Sindaco
di Roma Ignazio Marino, se pensate di prenderci per stanchezza, allora
non ci conoscete bene e noi continueremo a ricordarvi che chi rischia
per le vostre azioni sono dei bambini di cui non vogliamo vedere le
immagini tragiche sul tipo di quelle diffuse dai media in questi giorni.
E se non capite perché abbiamo cambiato atteggiamento dopo
aver atteso almeno due anni, provate a parlare con la gente del quartiere
e vi renderete conto della “rabbia” di chi riponeva in voi
ben altre aspettative.
Antonio
Barcella
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