20
settembre 2015 -
Questa volta i vandali hanno scatenato la loro stupida azione distruttiva
nel parco Auspicio. Diverse panchine di cemento, bene della comunità
e risalenti quasi alla fondazione del quartiere, sono state divelte
e gettate in terra rendendole inutilizzabili. Una rabbia che non riusciamo
a giustificare chiunque sia stato l’artefice e qualsiasi motivazione
l’abbia indotto a perpetrare questa devastazione. Qualcuno ha immediatamente
addossato la colpa a ragazzi che sfruttano il loro disagio e la loro
aggressività per sfogare il proprio senso di solitudine e frustrazione.
Poi, qualcuno che conosce bene la realtà di quell’area verde,
ha ipotizzato che potrebbero essere stati alcuni residenti dei palazzi
vicini per evitare di far radunare i ragazzi la sera (e la notte)
su queste panchine. Per noi è un gesto ingiustificabile a prescindere
dall’autore. Restano
dei vandali in ogni caso perché non si risponde con un reato
ad una ingiustizia, in un paese civile ci si rivolge alle forze dell'ordine
per cercare la giusta tutela. Crescere circondati da un clima di violenza
è il punto di partenza per sviluppare altre reazioni di questo
tipo dove il persecutore, che non riesce a sfogare la propria violenza
sulla sua vittima, distruggerà gli oggetti che le appartengono,
dall’automobile all’abitazione. Lasciamo che siano le forze investigative
a trovare i colpevoli di questo scempio ma ci cominciamo a chiedere
se i roghi delle automobili avvenuti a ridosso della stessa zona abbiano
o meno legami con quest’altro tipo di vandalismo.
Antonio
Barcella
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