28
settembre 2015 -
Lo
Stato si arrende?
Difficile dare una risposta a questa domanda dopo la notizia dell’archiviazione
dell’inchiesta che ha determinato l’esistenza del reato per i
“roghi tossici” provenienti dal campo Rom di via Salviati ma, di fatto,
non ha accertato le responsabilità singole che sono state attribuite
ad ignoti.
Ci sono due modi di reagire a questo fatto. Il primo è quello
istintivo, quello che sale dalla rabbia della pancia prima che dal
cervello, e si resta increduli davanti al provvedimento che induce
a pensare all’ennesimo insabbiamento di un reato da parte di istituzioni
che non tutelano i cittadini di questo territorio. Il secondo è
quello di analizzare l’atto della Procura e capire che l’archiviazione
non chiude la storia ma è solo la conclusione di un capitolo
con le responsabilità che finiscono in altre mani.
Vediamo alcuni stralci del documento:
“Le attività espletate sul territorio dalla p.g. consentivano,
in effetti, di accertare la presenza di una notevole quantità
di rifiuti solidi eterogenei, parte dei quali inceneriti o con residui
di combustione, nelle aree immediatamente prospicienti ai campi nomadi
di via Salviati…tutte di proprietà del Comune di Roma e che
venivano sottoposte a sequestro penale. In concomitanza allo svolgimento
del sopralluogo, si procedeva a controllo sul posto e alla denuncia
di H.S, (per cui si procede separatamente…). Peraltro, dagli accertamenti
compiuti dalla p.g. emergeva che in occasione di pregressi servizi
di pattugliamento si era già provveduto al sequestro di n.
4 veicoli e di circa 2.500 kg di rifiuti metallici, nonché
alla denuncia all’A.G. in stato di libertà di altre 10 persone,
in ordine a differenti e specifici episodi criminosi relativi all’esercizio
in forma imprenditoriale delle attività di raccolta e trasporto
illecito di rifiuti in assenza di autorizzazione; in ordine ai predetti
vi sono altri procedimenti penali…… Orbene, se da un lato gli elementi
acquisiti nel corso delle indagini depongono nel senso dello svolgimento
in maniera sistematica e di fatto imprenditoriale di una attività
di gestione rifiuti sotto forma di raccolta e trasporto di rifiuti
da parte di soggetti riconducibili al contesto sociale dei campi nomadi
di via Salviati, confermando quanto emerso dai precedenti pattugliamenti
e già oggetto di separati procedimenti, dall’altro mancano
elementi di riscontro concreti idonei ad individuare gli effettivi
responsabili delle condotte criminose per cui procede nel presente
procedimento.”
Probabilmente questa archiviazione
scontenta soprattutto i cittadini confinanti dei quartieri di Tor
Sapienza e Colli Aniene che subiscono gli effetti collaterali (fumi
contenenti diossina) di questo reato che, ricordiamo, va avanti da
decenni. Per questo abbiamo chiesto un commento al Comitato di Quartiere
Tor Sapienza che ha risposto usando l’ironia che da sempre contraddistingue
i loro comunicati: “La magistratura ha estirpato il bubbone e
arrestato la cancrena (sequestro mezzi e aree obbligo bonifica e processo
a soggetti coinvolti ). Non può ovviamente fare di più.
Il cambio di rotta, la rieducazione e la fisioterapia alla gamba attaccata
dalla cancrena spetta alla politica e al Campidoglio. Il sindaco Marino
(che appella come mafiosi cittadini in protesta ), viaggiatore e trasvolatore
di ventura, coadiuvato dal fantasma della Danese (e meno male che
il problema era la Cutini) sarà in grado di dare una risposta
concreta tangibile immediata ed effettiva? Se non si parla di rastrelliere
(Crozza santo subito) è in grado di mostrare il polso duro
della legalità?
I nuovi volti della politica ovvero i Presidenti Sciascia e Palmieri
- espressione diretta e immediata del territorio anche se troppo spesso
se ne dimenticano- troveranno tempo fra un taglio nastri ed una inaugurazione
per far sentire la propria voce ?
L’Assessore all’ Ambiente Estella Marino che cosa fa ?
I gli assessori all’Ambiente del Municipio ex 7 Pietroletti ed ex
V ? Parole..parole..parole”
Antonio
Barcella
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