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ottobre 2015 -
Con tante sale condominiali praticamente vuote e con diversi edifici
scolastici non utilizzati per oltre un terzo delle loro aule, il gruppo
scout Roma 5 dell’associazione CNGEI è rimasto senza un locale
dove poter svolgere la propria attività. Futili, secondo noi,
i motivi che hanno portato all’ultimo sfratto percepiti dai ragazzi
con la sensazione di sentirsi sopportati da alcuni condomini, stanchi
di essere disturbati dalla risate o dai canti dei bambini o dalle
macchine in doppia fila dei genitori che il sabato pomeriggio accompagnano
i figli alla riunione. In un quartiere che sta invecchiando velocemente
i bambini sono una risorsa da salvaguardare e da tutelare. Noi dell’Associazione
Vivere a Colli Aniene insieme all’Associazione Piccoli Giganti Onlus
raccogliamo il loro messaggio e facciamo appello al Presidente del
IV Municipio affinché intervenga per la ricerca di una soluzione
a questo problema. Questi ragazzi meritano di poter esercitare liberamente
la propria attività in un quartiere che ha sempre fatto della
socializzazione un suo punto di forza.
Storia
del gruppo roma 5
Le
origini del nostro gruppo risalgono ai primi anni del 70.
Nel 1971 ad opera di Monsignor Piero Gianti nasce l’associazione scout
nautici Antares . L'Associazione, per volontà del suo Fondatore,
è aperta a tutti e non ha carattere confessionale. La sua idea
è proprio quella di educare i giovani a diventare buoni cittadini
attraverso l’ambiente acqua. Infatti dopo la tragica esperienza di
un amico morto affogato volle, attraverso gli scout nautici, trasmettere
ai giovani il rispetto dell’acqua. Il gruppo scout a Colli Aniene
nasce invece nel 1979.
In quel periodo Colli Aniene, nuovo quartiere tra il tiburtino Pietralata
e Rebibbia, era un cantiere a cielo aperto e per gli ancora pochi
abitanti gli Scout furono una valida opportunità, visto che
in quegli anni, il quartiere ,non offriva alternative alla vita in
strada.
Nel settembre del 1990 diventiamo sezione di Roma con l'associazione
C.N.G.E.I. con il nome di Roma 5.
Da più di 20 anni ci troviamo nella sede, una saletta condominiale
di via Umberto Calosso 28, dove svolgono le loro attività 30
"Lupetti" ,bambini dagli 8 ai 12 anni e 10 "Rover",
ragazzi dai 16 ai 19 anni.
Mentre da quasi 15 anni ,dopo un periodo passato in un’altra saletta
condominiale ubicata in via Meuccio Ruini e dopo un periodo passato
all’interno di uno stabile senza acqua, luce e bagno, nel parco alle
spalle di via Ettore Franceschini, ci spostiamo nella saletta condominiale
al numero civico 32 sempre di Via Umberto Calosso. Così anche
gli "Esploratori", (questo anno in 15) ragazzi dai 12 ai
16 anni trovano la loro casa.
Così dal 2000 Via Umberto Calosso e i parchi cittadini di colli
Aniene sono gli scenari fantastici dei giochi per i lupetti, per "caccie
al tesoro" , utili a far scoprire ai bambini e magari anche ai
loro genitori , le origini e la storia del quartiere che vivono. Luoghi
per le avventure degli esploratori, che attraverso le tecniche scout
scoprono le loro qualità e le valorizzano, imparano "a
cavarsela da soli" e cominciano a prendersi cura degli spazi
che vivono. Spazi dove i Rover sperimentano il servizio per la comunità.
Ripuliscono i parchi, piantano alberi e vivono attivamente il quartiere,
incontrando associazioni locali e partecipando alle manifestazioni
locali.
Da
anni stiamo cercando una soluzione alternativa alle sale condominiali.
non solo perché avere una sede in comodato d'uso ci avrebbe
permesso di abbattere i costi annuali per i ragazzi, ma anche per
la crescente percezione di sentirsi sopportati da alcuni condomini,
stanchi di essere disturbati dalla risate o dai canti dei bambini
o dalle macchine in doppia fila dei genitori che il sabato pomeriggio
accompagnano i bimbi alla riunione. Sopportati viste le promesse non
mantenute, quando a seguiti di reiterati furti alle sale condominiali,
ci siamo fatti carico di comprare e montare le nuove porte di accesso
ai locali.
Ma maggio del 2015, senza essere "stranamente" invitati
come ogni anno all'assemblea , siamo venuti a sapere dall’amministratore
che l’assemblea di condominio aveva votato negativamente al rinnovo
del nostro contratto, in scadenza a dicembre 2015 e di conseguenza
che saremo sfrattati nel 2016 con il reale rischio di non poter continuare
le nostre attività con i bambini e i ragazzi del quartiere.
Lo sconforto dei capi, volontari e a loro volta cresciuti nel quartiere
e nel gruppo scout, non è figlia della consapevolezza di sentirsi
definitivamente espulsi da una parte di cittadinanza, ma nasce dalla
difficoltà di dover dire ai bambini che "per ora non abbiamo
una sede dove giocare" o dover spiegare ai più grandi
che "non ci hanno voluto più".
Ma se è vero che lo scout "è sereno anche nelle
difficoltà" e che "viviamo l'aria aperta" non
ci fermeremo qui. Stiamo facendo il possibile e stiamo parlando con
le istituzioni e le associazioni del quartiere per cercare un nuovo
spazio. Fino a quel momento faremo attività in strada sfidando
"il buono e il cattivo tempo", come ogni scout che si rispetti
sa fare e continueremo a vivere il nostro quartiere e crescere INSIEME
ai ragazzi i valori e gli ideali dello scoutismo alla ricerca del
"buon cittadino" di domani.
Metodo
Siamo
il gruppo scout Roma 5 dell’associazione scout laica CNGEI Corpo Nazionale
Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani .
La nostra associazione ,il CNGEI, che conta circa 12.000 soci in tutta
Italia, è un movimento educativo volontario scout che ha come
finalità quella di contribuire alla costruzione di un mondo
migliore attraverso l’educazione dei giovani dagli 8 ai 19 anni.
Lo scopo è quello di formare il buon cittadino: un cittadino
in grado di compiere scelte autonome e responsabili, impegnato in
prima persona per promuovere la solidarietà, i diritti universali,
la pace, la tutela dell’ambiente.
Siamo consapevoli che anche la cura dell’ambiente in cui si vive,
dalla casa la scuola o il parco "sotto casa", il rispetto
per il prossimo e la valorizzazione delle competenze del singolo siano
passi fondamentali nell’educazione di un bambino/ragazzo e che anche
dall’educazione dei giovani deve passare lo sviluppo di un territorio
e di una società.
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Antonio
Barcella
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