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ottobre 2015 -
È
arrivato ieri pomeriggio il primo gruppo costituito da circa 30 migranti
che occupavano la tendopoli della Stazione Tiburtina e che ora andranno
ad insediarsi nella struttura di via del Frantoio. Poche le contestazioni:
solo qualche decina di persone sono scese in strada per protestare
contro l’arrivo di questi ragazzi che cercano una opportunità
di vita fuggendo da guerre e carestie. Ora i rifugiati sono sotto
la tutela della Croce Rossa che con il suo presidio garantisce un
controllo sanitario costante e mette a disposizione la propria assistenza
e il proprio personale anche per i residenti del tiburtino. Questo
territorio porge ai migranti il proprio benvenuto e saprà dare
la propria solidarietà come già fatto in passato. Ricordiamo
il ruolo importante che ha avuto la parrocchia di Santa Maria del
Soccorso in occasione dell’assistenza ai rifugiati politici di via
delle Messi D’Oro e siamo certi che saprà rinnovare anche in
questo caso il suo compito di veicolare gli aiuti della popolazione
creando quel buon rapporto di accoglienza ed amicizia
che è il primo passo per la coesistenza.
Tutto
questo deve supplire alla miopia politica con la
quale si prendono decisioni di questo tipo. È paradossale che
chiediamo all’Europa “un’equa ripartizione dei rifugiati”
e non riusciamo a farlo nella nostra città
caricando quasi tutta l’accoglienza sulla fascia periferica più
povera della città quella più sofferente per la carenza
di servizi comunali. Interi quartieri sono esclusi da queste scelte
politiche. È così che viene rispettata la promessa fatta
ai cittadini dalle istituzioni di alleggerire questo territorio dai
centri di accoglienza? È normale, secondo voi, inserire i nuovi
profughi in una struttura posta tra due scuole e a ridosso di un altro
centro di accoglienza già operante sul territorio? La risposta
la lasciamo a chi ha fatto queste scelte per noi è solo MIOPIA
POLITICA.
Antonio
Barcella
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